A volte penso che i baristi siano gli uomini della mia vita. Sono bellissimi. Hanno quel fascino da barista. Quell’esperienza e quell’ironia che hanno solo le persone che ne hanno viste tante. Quella leggerezza e capacità di parlare di qualsiasi argomento. Quel sorriso che ti fa desiderare un’altra bollicina, quella disinvoltura con cui si muovono dietro al bancone, quella prontezza nel rispondere.
Io adoro tutti i baristi, tutti i baristi della mia vita. Quelli con cui ho parlato per ore, quelli con cui sono diventata amica, quelli che mi hanno rivolto uno sguardo d’intesa, quelli che mi hanno offerto un bicchiere, quelli che avrei voluto baciare, quelli che mi hanno ascoltato, quelli che mi hanno dato un consiglio, quelli che mi hanno fatto ridere, quelli che hanno capito tutto della vita.
Ciao sono Ilaria! Ogni tanto, di mercoledì, ti scrivo una newsletter. Lo so, dovrei essere costante. Ma io non lo sono mai stata e per questo ho vissuto tante vite. Invece di viverne una monotona, ne ho vissute tante straordinarie. Almeno per me. Viaggio da anni e lo racconto qui.
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5 motivi per cui vado al bar da sola
Ho iniziato un po’ per caso e per fare degli esperimenti e mi sono ritrovata a trovare dei benefici nell’andare nei bar da sola, per bere un bicchiere di vino oppure un caffè. Ma non un caffè al banco veloce, un caffè servito al tavolo. Poi ho iniziato a cenare da sola, al ristorante, sempre per mettermi alla prova.
1) I baristi non ti giudicano
I baristi sono perfetti. Non ti giudicano. A parte quando ordini una Coca Zero. Si ricordano che la sera prima ti hanno ubriacato con gentilezza e ti lasciano fare.
Ti lasciano libera. Tanto sanno che tornerai. Non fanno ghosting. Al massimo, scrivono sulla porta che il lunedì sera non sono disponibili per te e nemmeno per gli altri.
Ti ascoltano. Finché continui a bere. Se gli chiedi perché non trovi l’uomo della tua vita. Ti rispondono sempre con quella saggezza da bancone: “Non hai trovato ancora quello giusto, un altro gin tonic?” oppure “Sei tu che non ti accontenti, Montenegro con ghiaccio?” oppure ancora “Arriva quando meno te lo aspetti”. Questo lo dice sempre mia madre.
Ti accettano per quella che sei. Sei in anticipo? "Vuoi bere qualcosa nell’attesa?". Sei triste? "Stasera offriamo noi". Ti presenti con un date? "Sembra carino", dicono mentre il caso umano di turno va in bagno. Ti presenti da sola? "Cosa ne pensi di quel ragazzo dall’altra parte del bar?"
2) Fai degli incontri incredibili
Per vivere in bar devi uscire da sola e stare al banco. Non necessariamente per essere rimorchiata. Poi, per l’amor di Dio, chi sono io per dire di no a due chiacchiere con uno sconosciuto.
Il fatto di stare seduta al bancone da sola, ti farà vivere quasi sempre qualche avventura: nuove amicizie, un bicchiere offerto dal barista, una risata con il vicino di bancone, uno scambio di battute con uno sconosciuto, un consiglio su dove andare, un nuovo cocktail. Insomma succede sempre qualcosa, se sei da solo e ti metti in ascolto.
Mi ricorderò sempre quella volta al bar dello Sheraton di Sydney, ho fatto amicizia con un’altra donna sola, al banco. Stava facendo un viaggio di lavoro, come me, e soggiornava nell’hotel da sola. Ordiniamo un bicchiere di Chardonnay e mi racconta che nella vita aveva fatto tutto alla perfezione, come andava fatto. Aveva seguito le regole, aveva un bel lavoro, una bella casa, un marito e due figli.
Qualche ora prima, aveva conosciuto un uomo, nell’ascensore dell’hotel, si erano piaciuti, si erano scambiati i numeri e si erano ripromessi di bere un aperitivo insieme la sera stessa. Lei era arrivata in largo anticipo al bar e aveva trovato me, al bancone. Mi ha confessato che le sarebbe piaciuto non rispettare le regole, per una volta sola e che forse l’avrebbe baciato. Io l’ho incoraggiata, non perché sia una grande fan del tradimento, ma perché non ho mai creduto nella perfezione.
3) Il bar è un luogo semplice
Altro motivo per cui vado al bar da sola? La vita è complicata. Più cresci, più rogne hai. Più cresci, più sei preparata ad affrontarle. Però. Che fatica. Sempre a mediare, a lasciar andare, a trovare compromessi. Al bar no. Al bar la vita è più semplice.
Ordini da bere, bevi, chiacchieri, mangi, leggi, scrivi, lavori, insomma vivi alcuni momenti in un luogo più leggero, magari c’è della bella musica, magari fai people-watching, magari ti viene in mente qualche idea o riflessione brillante mentre sei al bar.
4) È tempo che puoi usare per te
Poi io ho iniziato a scrivere al bar. Qualche anno fa, ho cominciato ad andare al bar da sola, per fare degli esperimenti. Volevo capire se ero in grado di viaggiare da sola, o meglio di stare da sola. Così durante il mio primo viaggio da sola, a Tokyo, ho cominciato a scrivere i miei post, le mie riflessioni di viaggio, i miei pipponi, le mie newsletter, tutto al bancone del bar. Era un modo per elaborare il viaggio. E all’inizio era anche un modo per tenermi impegnata quando ero da sola, un modo per non annoiarmi e non provare la solitudine. Adesso che sono diventata pro, a volte vado al bar e guardo il vuoto.
5) Ogni bar è un pezzo di mondo.
E poi c'è una cosa che amo più di tutto: il bar non è solo un bancone e un barman, è un crocevia. Come un ostello, come un aeroporto, come un viaggio. Ti siedi accanto a un perfetto sconosciuto e in un attimo diventa un amico, anche solo per una sera. Questo vale al bancone dell’aeroporto, dell’ostello, del bar di paese, del rooftop nella grande città. Racconti e ascolti storie incredibili, ti connetti anche se non parli la stessa lingua, ridi e ti compiaci di come spesso basti un sorriso per fare nuove amicizie e nuove scoperto.
Esplorare bar da sola è come viaggiare da sola. È una scoperta continua.
E stasera, camminando tra una stradina con cassonetti, graffiti e odori discutibili, ho trovato il bar della mia vita. Un bar da 12 posti. Si chiama Above Board e quanto adoro i bar e i baristi te lo sto raccontando seduta da uno sgabello.
Tutti i bar di Milano
A proposito di bar, non posso non citare Milano e tutte le belle scoperte che ho fatto nei miei anni milanesi. Ho creato la Mini-Guida di Milano, una guida su Google Maps che comprende pin e breve descrizione dei miei luoghi del cuore. Utile, se vuoi trascorrere un fine settimana a Milano, a camminare, bere e mangiare.

Leggi il racconto precedente…
Tutto quello che so sul Brasile
Ogni tanto penso che ci vivrei in Brasile, ma lo penso in molti luoghi, non tutti. Penso che sia proprio la curiosità di vedere come se la passano lì, osservarli, compiacermi dei loro sorrisi, lasciarmi sorprendere dalla loro accoglienza, ridere alle loro battute semplici,
Ad un mercoledì,
Ilaria
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Why do I go to the bar alone
Sometimes I think bartenders are the men of my life. They are gorgeous. They have that bartender charm. That experience and wit that only those who have seen a lot possess. That lightness and ability to talk about anything. That smile that makes you crave another sip of bubbles, that ease with which they move behind the counter, that quickness in their replies.
I love all bartenders, all the bartenders in my life. The ones I’ve talked to for hours, the ones I’ve become friends with, the ones who exchanged a knowing glance with me, the ones who offered me a drink, the ones I wished I had kissed, the ones who listened to me, the ones who gave me advice, the ones who made me laugh, the ones who understood everything about life.
Hi, I’m Ilaria! Every now and then, on a Wednesday, I send out a newsletter. I know, I should be consistent. But I never have been, and that’s why I’ve lived so many lives. Instead of just one monotonous life, I’ve lived many extraordinary ones. At least for me. I’ve been traveling for years, and I share my stories here.
If you enjoy my travel stories, you can subscribe (you’ll get a free consultation with me) or treat me to an aperitivo.
5 Reasons Why I Go to Bars Alone
I started doing it almost by accident, as an experiment, and soon realized the benefits of going to bars alone—for a glass of wine or a coffee. But not just a quick espresso at the counter. A coffee served at the table. Then I started dining alone at restaurants, always to challenge myself.
1) Bartenders Don’t Judge You
Bartenders are perfect. They don’t judge you. Except when you order a Diet Coke. They remember that the night before, they got you tipsy with kindness and let you be.
They give you freedom. They know you’ll be back. They don’t ghost you. At most, they put up a sign saying they’re closed on Monday nights—for you and everyone else.
They listen. As long as you keep drinking. If you ask them why you haven’t found the love of your life, they’ll always answer with that bartender wisdom:
“You just haven’t met the right one yet. Another gin and tonic?”
“Maybe you’re too picky. Montenegro on ice?”
“It’ll happen when you least expect it.” (That’s what my mom always says.)
They accept you as you are.
Arrive early? "Want something while you wait?"
Feeling down? "This round’s on us."
Show up with a date? "Seems nice," they say while your questionable choice heads to the bathroom.
Show up alone? "What do you think of that guy across the bar?"
2) You Meet Incredible People
To experience a bar fully, you have to go alone and sit at the counter. Not necessarily to get hit on. But hey, who am I to say no to a conversation with a stranger?
Sitting alone at the bar almost always leads to an adventure:
A new friendship
A drink on the house
A laugh with the person next to you
A quick chat with a stranger
A tip on where to go next
A new cocktail to try
Something always happens if you’re open to it.
I’ll never forget that time at the Sheraton bar in Sydney. I met another woman sitting alone at the counter. She was there on a business trip, staying at the hotel by herself. We ordered a glass of Chardonnay, and she told me that she had done everything in life by the book. She had a great job, a beautiful house, a husband, and two kids. A few hours earlier, she’d met a man in the hotel elevator. They had clicked, exchanged numbers, and planned to meet for a drink that evening. She arrived early and found me at the bar. She confessed that, for once, she wanted to break the rules. Maybe she would kiss him. I encouraged her, not because I’m a big fan of cheating, but because I’ve never believed in perfection.
3) Bars Make Life Simpler
Another reason I go to bars alone? Life is complicated. The older you get, the more responsibilities you have. The older you get, the better you are at handling them. But still—what a hassle. Always negotiating, letting go, compromising.
Not at the bar. At the bar, life is simple.
You order a drink, sip it, chat, eat, read, write, work—whatever. You spend a few moments in a lighter space. Maybe there’s good music. Maybe you people-watch. Maybe you get a brilliant idea while sitting there.
4) It’s Time for Yourself
At some point, I started writing at bars. A few years ago, I began going alone as an experiment. I wanted to see if I could travel solo—or rather, if I could be alone.
During my first solo trip to Tokyo, I started writing my posts, travel reflections, long musings, newsletters—all from the bar counter. It helped me process my journey. At first, it was also a way to stay busy, to avoid boredom or loneliness.
Now that I’m a pro, sometimes I just go to the bar and stare into space.
5) Every Bar is a Piece of the World
And here’s what I love most: a bar isn’t just a counter and a bartender. It’s a crossroads. Like a hostel, an airport, or a journey itself.
You sit next to a complete stranger, and in an instant, they become a friend—even if just for the evening. This happens at an airport bar, a hostel bar, a small-town pub, a rooftop in a big city. You hear and share incredible stories, connect even if you don’t speak the same language, laugh, and realize that sometimes all it takes is a smile to make new friends and discoveries.
Exploring bars alone is like traveling solo. It’s a constant adventure.
And tonight, while walking down a narrow alley filled with dumpsters, graffiti, and questionable smells, I found the bar of my life. A 12-seat bar. It’s called Above Board. And as I write this, I’m sitting on a barstool, telling you just how much I love bars and bartenders.
All My Favorite Bars in Milan
Speaking of bars, I can’t not mention Milan and all the great places I discovered while living there. I’ve created the Mini Guide to Milan, a Google Maps guide with pins and short descriptions of my favorite spots. It’s perfect for a weekend of walking, drinking, and eating in the city.
See you on a Wednesday,
Ilaria
If you want, you can do a lot of beautiful things. And not just here, but also in life.
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Chat GPT translated this article
Saluti dalla città dei bar 🍺 e dei bacari. 🍷
È più bello detto in inglese, ma sono proprio d' accordo con te 😊 Fino a qualche anno fa non mi interessava andare al bar, adesso mi piace trovarne uno carino dove sono e starci un po', a bere, scrivere, guardare la gente. Sto piuttosto per conto mio, non parlo molto ma, lo stesso, è un posto che non mi fa sentire mai sola.
Raccontaci un po' cosa fai laggiù.
Un abbraccio