Il coraggio di partire. Quello che non ho mai avuto, nemmeno io! Il mio primo viaggio da sola, l’ho fatto a 37 anni. Io mi sono fatta esattamente le stesse pare identiche che ci facciamo tutti. E mi sono lasciata anche condizionare da tutto quello che dicevano gli altri. Che praticamente si riassume in: “Non partire, fai la tua vita ordinaria che la vita straordinaria la vivranno altri”.
E per 37 anni ho silenziosamente ammirato queste persone che prendevano e mollavano tutto. A me era concesso solo di fare viaggi brevi di un paio di settimane e trasferirmi in un altro paese per un motivo per specifico: studio, lavoro, imparare la lingua. Ma non potevo prendere uno zaino, metterci quattro vestiti e il computer e partire con un biglietto di sola andata. Non io. Gli altri sì.
Ciao sono Ilaria! Se ti piacciono i miei racconti di viaggio, puoi abbonarti (riceverai in omaggio una consulenza con me) oppure puoi offrimi un aperitivo.
1) Ti è concesso annoiarti
La mia preoccupazione più grande è sempre stata quella di annoiarmi la sera, da sola. Cioè di giorno fai mille escursioni, ma la sera, da sola, mentre tutti cenano e chiacchierano allegramente e tu sembri quella sfigata che non ha nessuno con cui andare in vacanza.
Che poi non è vero, perché vedi alcuni che pure in compagnia si annoiano a cena. Io ad esempio, le coppie che non parlano a cena, non le ho mai capite. Sarà che io parlo sempre. Ma magari quelli manco si annoiano.
Poi la prima sera nel mio primo viaggio da sola, ho bevuto un aperitivo da sola e cenato da sola. Presa bene, sono andata pure a bermi un Gin Tonic al banco. Sempre da sola. Ed è stata una bellissima serata. Non ti annoierai mai e se proprio ti annoierai sarà un lusso che potrai permetterti durante un viaggio lungo, senza essere risucchiato dalla FOMO.
2) Inizia per step
Che poi a dirla tutta, mi sono allenata prima di partire. Cioè ho iniziato ad andare a bere l’aperitivo da sola a Melbourne. Così per provare cosa si prova a stare in un bar, senza gli amici. Poi ho cominciato ad usare questo tempo per scrivere i post, editare le foto. E poi in viaggio, per decidere cosa vedere e dove dormire il giorno dopo.
Da quel momento, lo consiglio a tutti quelli che vogliono fare un viaggio da soli, ma non sanno da dove cominciare. “Bevi un aperitivo da sola, vai a cena da sola, vai a farti un weekend da sola, fino ad arrivare al viaggio”. Magari andare in India da sola come prima esperienza, può essere forte. Insomma, fai prima delle prove.
3) Non organizzare
Quando viaggio, organizzo ben poco. Un po’ perché lascio tutto al caso e agli incontri che faccio. Un po’ perché così sono libera e il controllo rimane a casa. All’inizio della mia carriera di viaggiatrice solitaria, prenotavo tutta convinta un ostello per tre notti, ma poi una volta arrivata lì non mi piaceva e non ci sarei rimasta nemmeno una notte. Oppure acquistavo un biglietto dell’autobus per spostarmi a qualche centinaio di chilometri di distanza, ma quello che volevo era restare ad esplorare ancora un po’ la zona in cui mi trovavo, con i miei nuovi amici fighissimi.
Ho smesso, per cominciare a fare quello che sento veramente in quel momento. Che poi, una delle cose più difficili nella vita è proprio ascoltarsi. Quindi io con tutte ste prenotazioni, coprivo per bene tutti i miei desideri, la mia libertà e pur essendo libera, non mi permettevo di esserlo. Un vero casino. E ho smesso anche perché i cambi di autobus, ostelli e aerei non modificabili cominciavano a costarmi. Quindi tu che puoi, non organizzare.
3) Non devi seguire un itinerario
Viaggiando da sola, ho anche capito che non devi per forza seguire un itinerario e correre da una parte all’altra, puoi semplicemente piantarti in un posto per un periodo e anche quello è un modo di conoscere un paese, creando una routine e di conseguenza legami più solidi con chi ci vive.
5) Non sarai mai solo
Poi il secondo giorno del mio primo viaggio da sola, ho scoperto che quando viaggi da solo, non sei mai solo. Ma questo non lo sai, fino a quando non viaggi da solo. Poi scopri che ci sono centinaia di persone più o meno giovani che fanno esattamente la stessa cosa. E quindi i soli, socializzano tra di loro. Perché se tu fossi stato in compagnia, non l’avresti neanche visto quello solo. E non avresti noleggiato uno scooter con una nuova amica tedesca, alla scoperta del tempio blu, al confine tra la Thailandia e il Myanmar e non avresti raggiunto quelle cascate al tramonto insieme in qualche isola sperduta delle Filippine con un americano e non avresti fatto quell'escursione in kayak sul Mekong con una ragazza siberiana e non ti saresti sbronzata su un rooftop di Hong Kong, raccontando le cose più personali, quelle che neanche tu sapevi di te stesso ad un inglese, pure lui da solo.
6) Devi imparare a dire di no
Quindi quando viaggi da solo, non sei mai solo. Anzi a volte ti trovi a dover rinunciare ad inviti vari, perché vuoi stare un po' da solo. Ma poi chiariamo subito una cosa: non è che se viaggi da solo sei figo e se viaggi in compagnia sei sfigato. Sei sfigato solo se non vuoi viaggiare, perché vuol dire che non sei curioso. Se il tuo sogno è quello di viaggiare da solo e non hai il coraggio, prendila a step. Allenati e poi ad un certo punto buttati e compra il tuo biglietto, magari di sola andata.
7) Non devi per forza viaggiare da solo
Se invece ammiri gli altri che viaggiano da soli, ma non è una tua priorità, continua pure a viaggiare con gli amici o con l'amore della tua vita, che va bene così. Solo che viaggiare da solo ti permette di capire un sacco di cose, di te e degli altri, ti permette di essere un po’ più sgamato, ti permette di fare dei pensieri super profondi e di decidere di cambiare la tua vita. Anche un cambiamento piccolo, eh. Poi il lato negativo, è quando inizi a viaggiare da solo, non riesci più a viaggiare con gli altri.
8) Normalizza il viaggio
Un piccolo segreto che ho imparato dagli australiani. Quando sei da solo, non devi sempre strafare, puoi vivere anche un luogo con calma, con grandi riposini, puoi trascorrere una serata a recuperare la stanchezza guardando Netflix, puoi passare la serata sul rooftop dell’ostello a leggere e a bere birre calde. Puoi normalizzare questa viaggio e trasformarlo nella tua vita quotidiana, quando di fatto trascorri un sacco di tempo da solo.
Mi ricordo che all’inizio della mia carriera da viaggiatrice solitaria, vedevo questi ragazzi nel letto a guardare Netflix o a leggere un libro. E pensavo: “Ma perché non escono a divertirsi?” Mi sono risposta qualche anno dopo, in Argentina: “Perché se il tuo viaggio è lungo e hai un biglietto di solo andata, non è più un viaggio, ma è la tua vita normale e nella tua vita normale, non esci tutte le sere, qualche sera spaparanzata sul divano la passi!”.
Ultima cosa, giuro. Una volta, una signora anziana, in una Onsen giapponese, che è un bagno termale dove vai senza costume, mi ha detto: “Non troverai te stessa viaggiando da sola, ma magari succederà una sera d’inverno, sul divano di casa tua”. Questo aneddoto lo scrivo spesso, perché mi ha scioccato la lucidità con cui lo ha detto. Mentre tutti anche se non lo vogliamo ammettere, partiamo alla ricerca di qualcosa, magari di se stessi. Ma spesso durante il viaggio, siamo solo impegnati a viaggiare. La consapevolezza, nel caso, arriva dopo.
Leggi il racconto precedente…
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8 things I’ve learned from traveling alone
The courage to leave. Something I never had, not even me! My first solo trip, I took at 37. I had the exact same worries we all do. And I also let myself be influenced by everything others said. Which can basically be summed up as: "Don’t leave, live your ordinary life while others live the extraordinary one."
For 37 years, I silently admired those people who would just drop everything and go. I was only allowed to take short trips for a couple of weeks and move to another country for a specific reason: study, work, learning a language. But I couldn’t take a backpack, throw in a few clothes and my computer, and leave with a one-way ticket. Not me. Others could.
Hi, I’m Ilaria! If you enjoy my travel stories, you can subscribe (you’ll get a free consultation with me) or treat me to a drink.
1) You’re allowed to get bored.
My biggest worry has always been getting bored in the evening, alone. During the day, you go on a thousand excursions, but in the evening, alone, while everyone is dining and chatting happily, you seem like the loser who has no one to vacation with.
But that’s not true, because you see some people in company who are bored at dinner, too. I, for example, have never understood couples who don’t talk at dinner. Maybe it’s because I always talk. But maybe they aren’t bored at all.
On my first evening of my first solo trip, I had an aperitif alone and dined alone. Feeling good, I even went to have a Gin Tonic at the bar, alone. And it was a wonderful evening. You’ll never get bored, and if you do, it’ll be a luxury you can afford on a long trip, without being sucked into FOMO.
2) Start with small steps.
To be honest, I trained before leaving. I started by going to have an aperitif alone in Melbourne. Just to see what it’s like to be in a bar without friends. Then I started using that time to write posts, edit photos. And then on the trip, to decide what to see and where to sleep the next day.
Since then, I recommend this to anyone who wants to travel solo but doesn’t know where to start. "Have a drink alone, dine alone, go on a weekend trip alone, until you’re ready for a full trip." Maybe starting with India as a first solo trip could be intense. So, do some practice runs first.
3) Don’t overplan.
When I travel, I plan very little. Partly because I leave everything to chance and the people I meet. Partly because that way I feel free, and control stays at home. In the early days of my solo traveling career, I’d book a hostel for three nights all convinced, but then I’d arrive and not like it, and wouldn’t want to stay even one night. Or I’d buy a bus ticket to travel a few hundred kilometers away, but what I really wanted was to stay and explore more where I was, with my new awesome friends.
I stopped doing that, to start following what I truly feel in the moment. Which, by the way, is one of the hardest things in life — to listen to yourself. So with all those bookings, I was covering up my desires and my freedom. Even though I was free, I wasn’t letting myself be. A real mess. And I also stopped because all those non-refundable bus, hostel, and plane changes were starting to cost me. So if you can, don’t plan.
4) You don’t have to follow an itinerary.
Traveling alone also made me realize that you don’t always need to follow a strict itinerary and rush from one place to another. You can just settle down in one spot for a while, which is also a way to get to know a country, creating a routine and making deeper connections with the locals.
5) You’ll never really be alone.
Then, on the second day of my first solo trip, I realized that when you travel alone, you’re never really alone. But you won’t know this until you actually travel alone. Then you find out that there are hundreds of people, more or less young, doing exactly the same thing. So the solo travelers socialize with each other. Because if you were with a group, you wouldn’t even notice the other solo traveler. You wouldn’t rent a scooter with a new German friend to explore the blue temple at the Thailand-Myanmar border, or reach those waterfalls at sunset on some remote Philippine island with an American, or go on a kayak trip on the Mekong with a Siberian girl, or get drunk on a rooftop in Hong Kong, sharing the most personal stories, even things you didn’t know about yourself, with a fellow solo English traveler.
6) You need to learn how to say no.
So when you travel alone, you’re never really alone. In fact, sometimes you have to turn down various invites because you need some time to yourself. But let’s clear something up right away: it’s not that traveling alone makes you cool and traveling with others makes you uncool. The only way you’re uncool is if you don’t want to travel at all, because that means you’re not curious. If your dream is to travel solo but you don’t have the courage, take it step by step. Train yourself, then at some point just go for it and buy your ticket, maybe a one-way ticket.
7) You don’t have to travel solo.
If, on the other hand, you admire those who travel alone but it’s not a priority for you, then keep traveling with friends or with the love of your life, that’s totally fine. It’s just that traveling solo allows you to understand so much more about yourself and others, it makes you savvier, it gives you deep insights, and it lets you decide to make changes in your life. Even small changes, of course. The downside is, once you start traveling alone, it’s hard to go back to traveling with others.
8) Normalize the journey.
Here’s a little secret I learned from the Australians. When you’re alone, you don’t always have to do something extraordinary, you can live in a place calmly, with long naps, you can spend an evening recovering from exhaustion watching Netflix, or you can hang out on the hostel rooftop reading and drinking warm beers. You can normalize the trip and turn it into your everyday life because you end up spending a lot of time alone anyway.
I remember at the start of my solo traveling career, I’d see people in bed watching Netflix or reading a book, and I’d think, "Why aren’t they out having fun?" I answered myself a few years later in Argentina: "Because if your trip is long and you have a one-way ticket, it’s no longer a trip, it’s your normal life. And in your normal life, you don’t go out every night. You do spend some nights lounging on the couch!"
One last thing, I swear. Once, an elderly lady in a Japanese onsen, which is a hot spring bath where you go naked, told me, "You won’t find yourself by traveling alone, but maybe it will happen one winter evening on your couch at home." I often retell this story because I was shocked by how clear-eyed she was. While we all, even if we won’t admit it, set off in search of something — maybe ourselves. But often, while we’re traveling, we’re just busy traveling. Awareness, if it comes, often comes later.
If you want, you can do a lot of beautiful things. And not just here, but also in life.
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Chat GPT translated this article
Ho imparato a essere meno organizzato nei viaggi. A lasciare ore libere in una giornata, anche nei viaggi di una settimana, che poi posso riempire con esperienze ma anche no. Posso utilizzarle per stare seduto al tavolino di un bar. Ed è sola una delle cose che mi ha insegnato il viaggiare solo. Modi di vivere il viaggio che poi sono diventati modi di vivere in generale.
alla fine il viaggiare da soli non è altro che un'estensione della propria vita quotidiana "a casa"...se si è abituati a farlo, si capisce perfettamente cosa significhi...e a quel punto la "casa" diventa qualunque luogo del mondo