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Fatico a rispondere perché non ho mai avuto un posto fisso. Nemmeno a 20 anni avevo il carattere per rimanere legato a orari o turni. E per questo ho discusso con tante persone, tra gli amici e in famiglia. Ho sempre avuto partita iva, con tutti i contro che porta, ma anche i grandissimi vantaggi. Questo però non significa che non abbia rinunciato a tanto per il mio lavoro, seppur lo possa fare ovunque. Secondo me dipende dalle situazioni e dai momenti. Anche lasciare un posto fisso non è per tutti (anche se senti il desiderio di farlo), sono passi che vanno preparati, step by step. Chi impiega meno tempo, chi di più. Ma vanno pesate tante cose, diverse per ciascuno. Ho visto troppi - anche amici cari - rovinarsi la vita seguendo consigli o facendosi "pompare" da finti guru del "molla tutto e parti". Mio modesto parere 😂

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Effettivamente i finti furo inquinano il mercato di chi è sano e quindi la gente è sempre più diffidente, spero anche che la gente sappia riconoscere chi lavora bene e chi no, ma da quello che mi dici non lo darei per scontato!

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In effetti è così, perché quelli più pericolosi non so quelli che si fanno pagare centinaia o migliaia di euro per corsi che ti insegnano come mollare tutto e iniziare una nuova vita, in quel caso toccando il portafogli ci vai più a fondo e se di fuffa trattasi te ne accorgi subito. No, i più pericolosi sono quelli che pensi essere pensatori, scrittori, youtuber, persone accessibili da tutti perché a costo zero o molto basso. Lo so, sembro estremo, ma basta entrare in una libreria qualunque e ne trovi almeno 4/5 ben in vista, senza nemmeno un bugiardino a proteggerti 😂

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Già l'idea di seguire un corso per mollare tutto, è assurda!

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L'hai detta benissimo (ciao da un'altra che ha problemi con gli orari e i turni, ma soprattutto con i capi imbecilli e le imprese che fanno fatturati enormi senza mai darti un aumento)

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Non ho mai, mai avuto un posto fisso in tutta la mia vita e non riuscirei a immaginarmi una cosa come svegliarmi alla stessa ora ogni giorno, stare fuori casa 10 ore, lavorare per altri, tornare a casa ed essere troppo stanca per qualsiasi cosa. Lavoro 13-16 ore alla settimana, per me stessa e da casa (o in qualche altro posto strano) e mi sembra di non avere mai abbastanza tempo per fare tutte le attività che voglio fare. Davvero non capisco come si faccia a lavorare 40 ore a settimana + commuting + pausa pranzo. E soprattutto essere costretti a fare sempre le stesse cose nello stesso posto.

Dovrebbe essere una libera scelta, non il modo di vivere standardizzato. In un mondo ideale, almeno.

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Sono molto d'accordo con il concetto di lavorare poco ma bene. Sempre più persone viaggiano, lavorano da remoto, lasciano il lavoro, quindi a sempre più persone questo sistema non va bene.

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Sì. Tra l’altro lavorare 8 ore non significa assolutamente lavorare bene. Anzi, come ormai è risaputo, il cervello non riesce a mantenersi concentrato per tutto quel tempo.

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Non sono così sicuro che sia una cosa italiana il sacrificio, il posto fisso, credo sia abbastanza generalizzato, sicuramente noi italiani non riusciamo a fare certe esperienze da giovani, per esempio studiare all'estero o fare esperienze di viaggio.

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Vero, non siamo abituati culturalmente, i tedeschi e gli inglesi mi spiegano sempre che è piuttosto normale prendere un periodo sabbatico tra il diploma e l'università

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Esatto, è quello che hanno detto anche a me.

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fatto!

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E come ti sei sentita? Com'è cambiata poi la tua vita?

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Il posto fisso è la morte dei sogni, dei progetti e delle idee. Per lo meno a me stava facendo questo effetto...per questo sono scappata prima di essere risucchiata in quel vortice da cui, comunque, con molta determinazione e impegno, si può sempre uscire.

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Anche io la vedo come te, mi dispiace dirlo a volte, perché chiaramente ho anche io come tutti amici con un contratto a tempo indeterminato che fanno ogni giorno lo stesso percorso casa-lavoro e mi sento in colpa e "criticare" questo tipo di concetto, ma effettivamente non fa per me. Io credo che non faccia per molti di più di quelli che noi crediamo. Voglio dire anche chi sembra soddisfatto, a volte mi dice: "beata te".

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Col lavoro che faccio, il posto fisso è ed è sempre stata un'opzione inesistente a meno di non farlo diversamente ed entrare nel carrozzone della scuola, di qualunque scuola, internazionale o meno, o a meno di cambiare proprio settore.

Ho provato entrambe le opzioni e le ho lasciate entrambe, nonostante fosse molto rassicurante lo stipendio fisso a fine mese; e nemmeno l'ho fatto per poter viaggiare. L'ho fatto perché dover lavorare 40 ore a settimana per qualcun altro per me è regalare veramente troppo del proprio tempo al sogno/profitto di qualcun altro e farlo da sottopagata. Secondo me ci sarebbe proprio da reimmaginare il lavoro come concetto.

In Italia la gente è restia a fare tutto ciò anche per ragioni sociali, non è solo questione individuale, secondo me. È una società molto avversa al rischio che ha da sempre tassi alti di disoccupazione, non mi stupisce che in particolare chi ha una posizione statale non la molli. Chi non ce l'ha invece sì, mi stupisce 🤣 la questione è che la paura di faticare a ritrovare qualcosa, se vivi lì, credo sia molto fondata e comprensibile a seconda del periodo della vita, o se hai persone che dipendono da te.

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Sono molto d'accordo, se pensi il concetto di 8 ore è quasi assurdo, come puoi rendere bene per 8 ore consecutive? Poi magari ci sono alcuni lavori che si prestano di più, altrimenti di meno ad un turno lungo. Ad esempio per me le 8 ore al bar volavano, le 8 ore davanti al computer mi sembrano tantissime!

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Io ho fatto il percorso inverso. Metà anni ‘80, soggiorni intermittenti in Danimarca, ho imparato la lingua, ho lavorato, poi l’occasione della vita, un concorso e un lavoro prestigioso in Italia. Talmente prestigioso che mi ha stordito per più di 30 anni, riducendo a zero le mie prospettive di avventura e precipitandomi in un mondo fetente. Ora aspetto di andarmene in pensione. Ancora un paio di anni. Si perde il coraggio invecchiando. E soprattutto la salute ti consiglia di evitare cose in cui a 30 anni ti saresti tuffato al volo. Non le sto a elencare, ne ho fatte molte. Poi, però, eccoci qua. 🤷

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Grazie per il tuo commento, che effettivamente va nella direzione del racconto: parti! Poi nel tuo caso, spero che nel tuo caso ci siano state delle soddisfazioni professionali e personali, comunque

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Certo che ce ne sono state. Quel che ci tenevo a dire è che ogni intrepidezza di scelta dipende in larga parte dall’età. Se sei giovane ti puoi permettere tutto, errori compresi. Invecchiando comprendi che la risorsa fondamentale è il tempo. E che ce n’è poco. E da giovani - oh, lo sono stato io pure! - purtroppo questa consapevolezza non ce l’hai. In ultima analisi, invidio sinceramente le tue/vostre priorità, che sono tali solo per chi ha il bene assoluto della gioventù, e dunque, ahimè, non per tutti.

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Fatto.

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Io ho lavorato per 8 ore al giorno in un posto fisso e per altri e sinceramente cambiare lavoro e l'idea di spostarmi e vivere la vita in modo più nomade non mi dispiacerebbe... perché sono abbastanza giovane e perché ho voglia di scoprire il mondo. Questo è un mio pensiero.

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