Tocchi dei punti interessanti, Ilaria, che vedono coinvolte molte persone.
Se il tuo obiettivo è non pensare a Instagram su di una montagna, mi viene da pensare che c'è un altro problema di fondo: salire su un picco ti dà ancora quello shot di dopamina di cui hai bisogno? Stessa cosa viaggiare. Se mi sto sbagliando, scusami e spero che non ti ricapiti (Cell spento o modalità aereo) e magari fai come quella ragazza che meditava, disabituandoti alla FOMO "post it or it never happened".
In generale, se produci contenuti in modo non strategico per i social, fallo solo per te e fregatene delle metriche (che poi, più sei autentica più ti distinguerai da "5 things to avoid...").
Da consumatrice, usalo solo per le utilità (es. Cercare un'informazione su una destinazione mettendo parole chiave nella ricerca, ancora meglio Tiktok per questo). Per il resto, nascondilo come il barattolo di Nutella! Toglilo dalla pagina principale, rendi difficile il suo accesso sul Cell, crea frizione. Se per aprirlo ti ci vogliono più di 5 secondi, fai un gesto già più consapevole.
Grazie per il bel commento. Metterò in pratica il consiglio di fregarmene. Sto togliendo il follow alle persone che non conosco bene e mettendo in muto altri e sta funzionando. Comunque c’è anche un po’ di esagerazione nel racconto come spunto di riflessione. Mi piace pensare che in cima alla montagna ci vado per curiosità più che per dopamina 😊
Segno subito, non credo di averlo letto, ho letto altri libri il cui concetto è less in more, lavorare meno e meglio. Mi spieghi in breve come ti ha aiutato? Grazie
È un libro pratico che ti spiega come agisce la tecnologia sul nostro cervello, e ti insegna tecniche per convivere con la tecnologia in maniera più cosciente. Nonostante il mio lavoro sia online, riesco (non senza ricadute!) a limitare l uso dei dispositivi secondo specifiche esigenze, sostituire il tempo speso online con attività che mi fanno stare meglio, e scelgo spesso di uscire senza telefono. Mi piacerebbe sapere il tuo parere a riguardo e i tuoi spunti, una volta letto!
Cerco di limitare lo scrolling e di scegliere, andando dritta in un tempo limitato alle due cose che mi interessano. Non è facile per niente, l' unico modo per me è intenderlo come una vera e propria pratica di consapevolezza. Se invece mi perdo e non lo faccio, anch'io mi sento male, sento che mi impoverisco, come dici bene. Rinunciare mi sembra però punitivo, soprattutto se è anche uno strumento di lavoro.
Ilaria posso farti una domanda? Mia figlia, dopo la maturità, partirà per un periodo X per l' Asia. Le vorrei regalare uno zaino, ne ho visti diversi della North face, ma non ho idea della capienza che serve per un viaggio potenzialmente di mesi...sai darmi un consiglio? Tu con che bagagli ti muovi?
Che bella domanda! Io ho uno zaino North Face di 55 litri e sinceramente lo trovo leggermente piccolo per quando devo anche portarmi vestiti invernali e/o da trekking. Ma per l’Asia va benissimo un 55 litri, anche 60/65 se sono espandibili. Se lo dovessi comprare ora, lo comprerei Osprey perché ne ho uno piccolo da giornata in montagna e lo adoro, mi sembra ultra leggero per come è strutturato bene, quindi ti direi sicuramente Osprey che ha anche la versione donna che si adatta facilmente alla schiena. Io ho anche preso un mix di cubi e sacchetti colorati impermeabili da Sportler per riconoscere tutto quello che c’è dentro.
Instagram lo uso per mettere qualche post quando mangio da qualche ristorante amico che so già a loro fa piacere. Non posto MAI luoghi “off the beaten path”, posti sconosciuti che devono restarlo, o altro. Ogni anno decimo i miei “followers” tenendo solo quelli che nell’anno passato hanno interagito con me. Non lo userò mai come strumento di vendita né promozione. Ci rimetto? Certo. Me ne frego? Si.
È uno stress Instagram. Quando decido di godermi le cose poi mi sento in colpa perche non pubblico e quando mi decido a pubblicare, soprattutto un reel partono tutti i santi perché mi dimentico sempre qualcosa. È un gran lavoro ma se voglio farmi conoscere magari un minimo mi ci devo mettere 😣
Giusto e anche io ho iniziato con il minimo per poi ritrovarmi in una sorta di obbligo e frustrazione. Ma vedo che per alcuni la costanza paga, per altri nemmeno quella 😂
Guarda, è una tortura Instagram. Sai che di solito lo uso solo da pc (per i messaggi e per vedere gli eventi a Venezia), ma ora che sono partita l’ho scaricato sul telefono e mi ritrovo a perdere le ORE nel nulla.
Che poi neanche faccio reel o storie fighe, posto 2 cose giusto per far vedere ai miei amici le lattine di vino californiano. L’inutilità davvero. Da “consumatore” è proprio inutile. Ma è davvero utile per i creators? Un sacco di sbatti per avere davvero poco ritorno…
Personalmente, credo che, come in tutte le cose, la via migliore da intraprendere stia nel mezzo. Quindi cercare di non cadere nell'uso ossessivo dei social ma neanche far finta che non siano strumenti utili al fine di farci conoscere, professionalmente parlando.
Credo sia importante trovare il giusto modo di utilizzare certi mezzi, un modo che ci rappresenti davvero. Ed è qui che entra in gioco la creatività!
Instagram non l'ho mai amato, anzi, proprio quasi odiato. Seppur nel tempo sia cresciuto come numeri. Da ormai 2 anni non pubblico nulla di mio, studiato o valutato per l'algoritmo malefico. Mi limito a estrarre degli spezzoni dei miei video lunghi, in verticale e ripubblicarli come reels. Lo stesso contenuto viene ripostato anche in TikTok e Youtube (come Short). Insomma... una sorta di trailer del video lungo. Il minimo indispensabile senza creare appositamente. Mi stressava, non mi portava il pubblico che volevo (quello che hai raccontato tu), non la sentivo per nulla una community. Ergo... 2 anni fa ho tagliato l'utilizzo di tutto ciò che non mi portava valore reale nel mio lavoro. Mi è rimasto Youtube, un gruppo Facebook e in parte anche Telegram. Stop. Ah... questa newsletter chiaramente 😃
Ti capisco provo anche io questa sensazione di stress e anche lo trovo poco spontaneo. Non vorrei che fosse anche una questione di età che magari non lo capiamo perché siamo nati con FB e magari le nuove generazioni si trovano più a proprio agio con Instagram.
Questo atteggiamento di autolimitazione - chiamiamolo così - si può applicare anche alle pubblicazioni. Se hai la sensazione di pubblicare qualcosa di utile per il tuo lavoro o per gli altri, allora ti senti a tuo agio. E puoi per il resto goderti la montagna non pensando più al telefono 😊 Forse è un po' semplicistico il mio approccio? Però i criteri di utilità e interesse sono per parte mia gli unici .... Scusa la lungaggine, ma queste riflessioni servono molto anche a me
Molto utile, ho pensato che posso mettere in muto e non seguire più le persone che non conosco e non mi interessano e quindi avere un feed molto ridotto. Capisco quello che dici, non ho mai pensato di pubblicare qualcosa di utile sul mio Instagram personale (non parlo di quello di lavoro). Forse l'unica volta che mi sembrava utile è quando scrivevo le mie riflessioni abbinate alla foto che era una newsletter ante-litteram. Per me utile è questa newsletter e il mio piccolo blog di viaggi, tutto questo non mi pesa, è bello! Che ne pensi? Torno ad usare IG con foto e riflessioni come un diario, senza pensare a follower e like? Prima mi piaceva fare foto e mi piacevano più dei video. Non capisco perché debba improvvisarmi video maker quando non mi piace. Io voglio essere quella che parla, quella che scrive, non quella che filma. Altro mega pippone ahahah
La newsletter e il blog di viaggi sono interessanti e utili a chi legge e continuerei a promuoverli su IG con il tuo stile, anche senza video, anche privilegiando lo scritto rispetto al visivo, giusto qualche foto, oppure alternando quando ti va di farlo. Su IG ci sono alcuni che scrivono tanto, non mi preoccuperei. Post con qualche foto significativa - magari un po' diversa da quelle che si trovano di solito, con un taglio più personale - e riflessioni tratte dalle tue newsletter mi sembrerebbero un ottimo modo per comunicare i tuoi contenuti
Tocchi dei punti interessanti, Ilaria, che vedono coinvolte molte persone.
Se il tuo obiettivo è non pensare a Instagram su di una montagna, mi viene da pensare che c'è un altro problema di fondo: salire su un picco ti dà ancora quello shot di dopamina di cui hai bisogno? Stessa cosa viaggiare. Se mi sto sbagliando, scusami e spero che non ti ricapiti (Cell spento o modalità aereo) e magari fai come quella ragazza che meditava, disabituandoti alla FOMO "post it or it never happened".
In generale, se produci contenuti in modo non strategico per i social, fallo solo per te e fregatene delle metriche (che poi, più sei autentica più ti distinguerai da "5 things to avoid...").
Da consumatrice, usalo solo per le utilità (es. Cercare un'informazione su una destinazione mettendo parole chiave nella ricerca, ancora meglio Tiktok per questo). Per il resto, nascondilo come il barattolo di Nutella! Toglilo dalla pagina principale, rendi difficile il suo accesso sul Cell, crea frizione. Se per aprirlo ti ci vogliono più di 5 secondi, fai un gesto già più consapevole.
Grazie per il bel commento. Metterò in pratica il consiglio di fregarmene. Sto togliendo il follow alle persone che non conosco bene e mettendo in muto altri e sta funzionando. Comunque c’è anche un po’ di esagerazione nel racconto come spunto di riflessione. Mi piace pensare che in cima alla montagna ci vado per curiosità più che per dopamina 😊
Forse avrai letto Digital Minimalism di Cal Newport. Lo stra consiglio, sul tema dell' utilizzo del telefono e dei social in maniere più consapevoli.
Segno subito, non credo di averlo letto, ho letto altri libri il cui concetto è less in more, lavorare meno e meglio. Mi spieghi in breve come ti ha aiutato? Grazie
È un libro pratico che ti spiega come agisce la tecnologia sul nostro cervello, e ti insegna tecniche per convivere con la tecnologia in maniera più cosciente. Nonostante il mio lavoro sia online, riesco (non senza ricadute!) a limitare l uso dei dispositivi secondo specifiche esigenze, sostituire il tempo speso online con attività che mi fanno stare meglio, e scelgo spesso di uscire senza telefono. Mi piacerebbe sapere il tuo parere a riguardo e i tuoi spunti, una volta letto!
Non vedo l’ora di leggerlo, anche perché ho notato che questo genere di libri ti lasciano sempre una skill che poi fai tua e la adatti alla tua vita.
Lo leggo anch'io. Grazie della dritta "indiretta" 😊
Cerco di limitare lo scrolling e di scegliere, andando dritta in un tempo limitato alle due cose che mi interessano. Non è facile per niente, l' unico modo per me è intenderlo come una vera e propria pratica di consapevolezza. Se invece mi perdo e non lo faccio, anch'io mi sento male, sento che mi impoverisco, come dici bene. Rinunciare mi sembra però punitivo, soprattutto se è anche uno strumento di lavoro.
Ilaria posso farti una domanda? Mia figlia, dopo la maturità, partirà per un periodo X per l' Asia. Le vorrei regalare uno zaino, ne ho visti diversi della North face, ma non ho idea della capienza che serve per un viaggio potenzialmente di mesi...sai darmi un consiglio? Tu con che bagagli ti muovi?
Che bella domanda! Io ho uno zaino North Face di 55 litri e sinceramente lo trovo leggermente piccolo per quando devo anche portarmi vestiti invernali e/o da trekking. Ma per l’Asia va benissimo un 55 litri, anche 60/65 se sono espandibili. Se lo dovessi comprare ora, lo comprerei Osprey perché ne ho uno piccolo da giornata in montagna e lo adoro, mi sembra ultra leggero per come è strutturato bene, quindi ti direi sicuramente Osprey che ha anche la versione donna che si adatta facilmente alla schiena. Io ho anche preso un mix di cubi e sacchetti colorati impermeabili da Sportler per riconoscere tutto quello che c’è dentro.
Instagram lo uso per mettere qualche post quando mangio da qualche ristorante amico che so già a loro fa piacere. Non posto MAI luoghi “off the beaten path”, posti sconosciuti che devono restarlo, o altro. Ogni anno decimo i miei “followers” tenendo solo quelli che nell’anno passato hanno interagito con me. Non lo userò mai come strumento di vendita né promozione. Ci rimetto? Certo. Me ne frego? Si.
Bellissimo, prendo ispirazione e agisco, ho intanto tolto un 300 persone che seguivo di cui non mi ricordo, grazie per la dritta!
È uno stress Instagram. Quando decido di godermi le cose poi mi sento in colpa perche non pubblico e quando mi decido a pubblicare, soprattutto un reel partono tutti i santi perché mi dimentico sempre qualcosa. È un gran lavoro ma se voglio farmi conoscere magari un minimo mi ci devo mettere 😣
Giusto e anche io ho iniziato con il minimo per poi ritrovarmi in una sorta di obbligo e frustrazione. Ma vedo che per alcuni la costanza paga, per altri nemmeno quella 😂
Guarda, è una tortura Instagram. Sai che di solito lo uso solo da pc (per i messaggi e per vedere gli eventi a Venezia), ma ora che sono partita l’ho scaricato sul telefono e mi ritrovo a perdere le ORE nel nulla.
Che poi neanche faccio reel o storie fighe, posto 2 cose giusto per far vedere ai miei amici le lattine di vino californiano. L’inutilità davvero. Da “consumatore” è proprio inutile. Ma è davvero utile per i creators? Un sacco di sbatti per avere davvero poco ritorno…
Come ti capisco
Personalmente, credo che, come in tutte le cose, la via migliore da intraprendere stia nel mezzo. Quindi cercare di non cadere nell'uso ossessivo dei social ma neanche far finta che non siano strumenti utili al fine di farci conoscere, professionalmente parlando.
Credo sia importante trovare il giusto modo di utilizzare certi mezzi, un modo che ci rappresenti davvero. Ed è qui che entra in gioco la creatività!
Sono molto d’accordo, anche se mi sembra che persino la creatività in questo ambito sia un dovere per piacere, ormai sono alla deriva 😂
Instagram non l'ho mai amato, anzi, proprio quasi odiato. Seppur nel tempo sia cresciuto come numeri. Da ormai 2 anni non pubblico nulla di mio, studiato o valutato per l'algoritmo malefico. Mi limito a estrarre degli spezzoni dei miei video lunghi, in verticale e ripubblicarli come reels. Lo stesso contenuto viene ripostato anche in TikTok e Youtube (come Short). Insomma... una sorta di trailer del video lungo. Il minimo indispensabile senza creare appositamente. Mi stressava, non mi portava il pubblico che volevo (quello che hai raccontato tu), non la sentivo per nulla una community. Ergo... 2 anni fa ho tagliato l'utilizzo di tutto ciò che non mi portava valore reale nel mio lavoro. Mi è rimasto Youtube, un gruppo Facebook e in parte anche Telegram. Stop. Ah... questa newsletter chiaramente 😃
Ti capisco provo anche io questa sensazione di stress e anche lo trovo poco spontaneo. Non vorrei che fosse anche una questione di età che magari non lo capiamo perché siamo nati con FB e magari le nuove generazioni si trovano più a proprio agio con Instagram.
Grande Ilaria, continua così
Grazie, continua a leggermi!
Questo atteggiamento di autolimitazione - chiamiamolo così - si può applicare anche alle pubblicazioni. Se hai la sensazione di pubblicare qualcosa di utile per il tuo lavoro o per gli altri, allora ti senti a tuo agio. E puoi per il resto goderti la montagna non pensando più al telefono 😊 Forse è un po' semplicistico il mio approccio? Però i criteri di utilità e interesse sono per parte mia gli unici .... Scusa la lungaggine, ma queste riflessioni servono molto anche a me
Molto utile, ho pensato che posso mettere in muto e non seguire più le persone che non conosco e non mi interessano e quindi avere un feed molto ridotto. Capisco quello che dici, non ho mai pensato di pubblicare qualcosa di utile sul mio Instagram personale (non parlo di quello di lavoro). Forse l'unica volta che mi sembrava utile è quando scrivevo le mie riflessioni abbinate alla foto che era una newsletter ante-litteram. Per me utile è questa newsletter e il mio piccolo blog di viaggi, tutto questo non mi pesa, è bello! Che ne pensi? Torno ad usare IG con foto e riflessioni come un diario, senza pensare a follower e like? Prima mi piaceva fare foto e mi piacevano più dei video. Non capisco perché debba improvvisarmi video maker quando non mi piace. Io voglio essere quella che parla, quella che scrive, non quella che filma. Altro mega pippone ahahah
La newsletter e il blog di viaggi sono interessanti e utili a chi legge e continuerei a promuoverli su IG con il tuo stile, anche senza video, anche privilegiando lo scritto rispetto al visivo, giusto qualche foto, oppure alternando quando ti va di farlo. Su IG ci sono alcuni che scrivono tanto, non mi preoccuperei. Post con qualche foto significativa - magari un po' diversa da quelle che si trovano di solito, con un taglio più personale - e riflessioni tratte dalle tue newsletter mi sembrerebbero un ottimo modo per comunicare i tuoi contenuti
Grazie, mi hai appena realizzato un media planner perfetto! Penso proprio che farò cosi
Ma che bello :-) ciao, buona giornata
Poi mi devi seguire 😂
😎