Grazie per aver citato Ojalá, Ilaria, questa settimana un po' convulsa per la Spagna mi ha fatto perdere un po' di notifiche. :)
E quella dicotomia tra nostalgia e senso di familiarità dei posti che conosciamo (o conoscevamo) bene, credo sia uno degli ingredienti principali della vita emigrata: per me è un sentiero di crescita costante!
Forse e' per questo che non sono piu' voluta tornare a Durham dopo l'erasmus. Ho un ricordo perfetto della cittadina, tra disagi internazionali, notti alcoliche, e monumenti storici e non voglio rovinarlo
Se si ha un luogo o una nazione del cuore bisogna essere tanto fortunati da sviluppare, come scrivi tu, familiarità con quel posto. Perché, al di là di tutto, augurarsi che un luogo non cambi mai, o ritrovarsi uguali quando ci si torna, sarebbe spaventoso. Almeno per me significherebbe essere rimasti identici, non essere cresciuti
È capitato anche a me, ormai diverse volte. Ma allargo il discorso, mi sembra di aver capito (così è per me almeno), che ogni volta che torno in un luogo è diverso. Credo sia dovuto anche al fatto che io sono diverso, che lo vivo con altre persone o con un sentimento diverso. Ci sono poi destinazioni, come hai raccontato, che cambiano pelle per adattarsi a qualcosa, spesso per il turismo.
Da un po' mi lascio andare, vivo l'ennesimo viaggio in quella destinazione con più apertura, a volte sto bene e mi sento a casa, a volte mi sento estraneo e ci rimango un po' male. Ma finisce lì. Sarà la vecchiaia 😂
"Imparare a dire addio non solo ai posti, ma anche alle versioni di noi che abbiamo lasciato lì"
È un po' quello che provo quando torno a Bologna: ho ricordi molto belli lì ma anche un cassetto di sogni chiuso troppo presto. ❤️
Bella frase magari la sensazione che provi un po' meno. Comunque i ritorni sono un po' tutti destabilizzanti.
Grazie per aver citato Ojalá, Ilaria, questa settimana un po' convulsa per la Spagna mi ha fatto perdere un po' di notifiche. :)
E quella dicotomia tra nostalgia e senso di familiarità dei posti che conosciamo (o conoscevamo) bene, credo sia uno degli ingredienti principali della vita emigrata: per me è un sentiero di crescita costante!
Forse e' per questo che non sono piu' voluta tornare a Durham dopo l'erasmus. Ho un ricordo perfetto della cittadina, tra disagi internazionali, notti alcoliche, e monumenti storici e non voglio rovinarlo
Capisco, non tornarci ahahah
Se si ha un luogo o una nazione del cuore bisogna essere tanto fortunati da sviluppare, come scrivi tu, familiarità con quel posto. Perché, al di là di tutto, augurarsi che un luogo non cambi mai, o ritrovarsi uguali quando ci si torna, sarebbe spaventoso. Almeno per me significherebbe essere rimasti identici, non essere cresciuti
Vero hai super ragione! Viva il cambiamento, anche se c'è una parte di noi (alcuni ce l'hanno più sviluppata di altri) che respinge il cambiamento
È capitato anche a me, ormai diverse volte. Ma allargo il discorso, mi sembra di aver capito (così è per me almeno), che ogni volta che torno in un luogo è diverso. Credo sia dovuto anche al fatto che io sono diverso, che lo vivo con altre persone o con un sentimento diverso. Ci sono poi destinazioni, come hai raccontato, che cambiano pelle per adattarsi a qualcosa, spesso per il turismo.
Da un po' mi lascio andare, vivo l'ennesimo viaggio in quella destinazione con più apertura, a volte sto bene e mi sento a casa, a volte mi sento estraneo e ci rimango un po' male. Ma finisce lì. Sarà la vecchiaia 😂
L'unica soluzione forse è proprio quella che suggerisci tu, lasciarsi andare e lasciare andare e vedere cosa succede!