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Mar 21·edited Mar 21Liked by Ilaria

Io durante un viaggio a Cuba ho fatto un detour e mi sono fatta portare da un Babalawo. Per fortuna non ha dovuto ammazzare nessuna gallina per me, mi ha solo detto: "Nella tua vita non hai niente di tuo. Devi trovare qualcosa di tuo" (in una lingua incomprensibile tradotta male da un ragazzino che stava con lui). <3

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Mamma mia che affermazione forte, poi l’hai trovato?

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Non ancora, ma ho capito che tutto il resto non valeva quanto credessi (chiaramente ognuno ci legge quello che vuole o di cui ha bisogno). Mi aveva anche detto di stare attenta a una donna pensando che fossi lesbica 😅 (e invece no)

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Ormai a furia di lasciare andare, non resterà nulla 😂

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Frase per la mia tomba 🤣

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😂

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Mar 21Liked by Ilaria

Ciao Ilaria! Amo il tuo blog, sempre interessante ! Il mio umile commento, non una critica, ma un semplice appunto è però di non suggerire di "contrattare sempre" in paesi come il Messico. È veramente triste come la narrativa del, "è povero mi vuole fregare, è una multinazionale pago e sto zitto," sia ancora viva e predicata da esperti viaggiatori come te! Perchè se entri in un centro commerciale non chiedi lo sconto? A volte si parla di pochi dollari per un souvenir fatto a mano o di un servizio come il taxi, che altrove costerebbe 10 o 100 volte tanto. Ma se la persona che fornisce il servizio è umile gli si vuole strappare il prezzo più basso, se si è su un taxi a Sydney si paga e si tace. Queste persone valgono meno? Non hanno diritto a una livable wage? Devono stare in miseria per sempre perchè tanto sono abituati così? Non fraintendermi anche io facevo così (30 anni fa), ma dopo aver vissuto per 15 anni in Messico (nonostante facessi parte della stessa "economia" ) ho capito che sì, si può distinguere tra chi ti prende in giro chiedendo cose assurde ( e in quel caso andarsene), ma consigliare a priori la tecnica della "finta fuga" per strappare il prezzo e avere il povero venditore che ti insegue con la migliore offerta, mi ha proprio spezzato il cuore. Chiediti quanto costerebbe questo in Australia? Perchè se il prezzo è già inferiore alla maggior parte dei posti, devo ancora contrattare? Farei lo stesso in un negozio di proprietà di grandi multinazionali? In quanto blogger e viaggiatrice ti prego di divulgare attraverso i tuoi canali un approccio al turismo più umano e rispettoso dei lavoratori locali. Grazie di cuore e un abbraccio

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Ciao Norma, quello che dici è corretto e grazie per avermelo fatto notare e per seguire il mio blog! Non ho avuto molto spazio per argomentarlo, perché ero concentrata in altri temi e potrebbe essere uno spunto per la prossima newsletter. Io dò molto valore al lavoro svolto dai local, ma dobbiamo considerare che da un lato c'è gente che specula e ha superato il senso del valore del determinato oggetto e servizio, perché noi siamo disposti a pagarlo. Mi è stato spiegato più volte in paesi diversi da gente del luogo di contrattare e di non scendere a compromessi con prezzi esagerati, perché altrimenti rischio di contribuire a rovinare il loro mercato. Inoltre mi è stato anche spiegato che i prezzi sono gonfiati proprio perché in certi paesi esiste la pratica di negoziare, senza andare troppo lontano anche in Italia e se la negoziazione è condotta con gentilezza e simpatia è una maniera per interagire con una persona del posto. Le volte che me ne sono andata, è perché mi sono sentita trattata come un dollaro che cammina (e l'ho spiegato in altri post) e non avevo voglia di dare soldi ad un servizio o prodotto che mi era stato proposto in malo modo e con una furbizia eccessiva. Detto questo, quando mi sento a mio agio e sto vivendo una bella situazione, sono felice di lasciare una mancia, anche quando il prezzo è più alto del dovuto e sono consapevole che questo mio gesto spontaneo potrebbe compromettere il mercato del luogo che mi sta ospitando. Questo concetto mi è stato ribadito più volte dai local e da chi lavora nelle ONG. Spero che ora sia più chiaro e magari scritto frettolosamente poteva sembrare arrogante e non è sicuramente il mio intento, un abbraccio forte anche a te!

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Mi hai fatto tornare in mente delle scene simili a quelle che hai descritto: stavo facendo la tesi in Burkina Faso, e in tanti angoli inaspettati, c'erano le tracce dei sacrifici di polli. Al punto d'incontro tra animismo, cattolicesimo e Islam.

E oltre al ricordo (sempre prezioso), grazie di cuore per la menzione inaspettata! ❤️

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Un piacere 😊

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