Messico, Brasile, Argentina. Quest’anno ho visitato questi tre paesi per bene. Viaggi lunghi e lenti, ore di ozio, riposini, passeggiate, avventure, letture, piscine, mari, montagne, chiacchierate, motorini, autobus, chilometri macinati e cibi mangiati. Se me l’avessero detto un paio d’anni fa che avrei trascorso un paio di mesi in Messico, altri due Brasile e sei mesi in Argentina, non ci avrei creduto. Soprattutto per il Brasile, me lo immaginavo inavvicinabile, per una donna che viaggia da sola.
Ciao sono Ilaria! Saluti da Udine, questa è la mia ultima newsletter dell’anno, ritornerò ad un certo punto a gennaio, direttamente dall’Australia!
Se ti piacciono i miei racconti di viaggio puoi abbonarti (riceverai in omaggio una consulenza con me) oppure puoi offrimi un aperitivo.
A volte mi guardo indietro e mi dò una bella pacca sulla spalla: “Brava Ilaria, hai fatto quello che volevi e ti è riuscito pure bene”. Nel senso che sei fisicamente sopravvissuta ad un lungo viaggio da sola e ti sei pure divertita. A volte, invece, mi sembra quasi normale, un’evoluzione naturale della mia vita, del corso delle cose. Cioè doveva andare così.
Prima erano sempre “gli altri” a partire, a vivere avventure epiche, a trasferirsi all’estero, ad imparare un’altra lingua. Poi d’improvviso “gli altri”, sono diventata io. E quello che sembra un semplice click su Skyscanner, per me è stato un processo interiore lunghissimo.
Vabbè dai, facciamo un bilancio di quello che mi è piaciuto di questi tre paesi.
Messico
Mi è piaciuto andare in motorino a Puerto Escondido, tra una spiaggia e l’altra e tra una lezione di salsa e una di bachata. Mi è piaciuto mangiare al mercato locale e conoscere non solo i local, ma anche gli expat che hanno fatto di Puerto la propria casa. Forse quello sarà il mio prossimo step: vivere in un luogo dove è sempre estate, la vita è più semplice e gli oggetti materiali non sono poi così importanti. A pensarlo ora, proprio come il biglietto di sola andata, mi sembra un obiettivo inimmaginabile.
Mi è piaciuto girare per le vie colorate di Oaxaca, mi sono divertita a conoscere nuova gente sui rooftop al tramonto, mi è piaciuto praticare yoga ed essere l’unica straniera nella classe, ho scoperto che avere un bravo maestro di ballo è tutto e ho capito perché dicono che la cucina messicana è buonissima, perché a Oaxaca, anche un tacos per strada a 50 centesimi è spettacolare.
Mi è piaciuto assistere ai riti pagani nelle chiese di San Cristobal de Las Casas, esplorare il Chiapas e scoprire rovine Maya, poco frequentate, sempre a suon di tacos, mezcal e pannocchie.
Mi sono piaciuti i cenote, pozze d’acqua profondissime in mezzo al nulla, dove tuffarti sapendo che sul fondale a 50 metri giacciono rovine Maya, nel senso di oggetti e persone. Mi è piaciuta Valladolid, non mi è piaciuto lo Yucatan, l’ho trovato pericoloso e troppo turistico.
Brasile
Ho adorato i brasiliani. Solo a pensarci, mi mancano. Mi è piaciuto il sole, la luna e il mare. In Brasile, mi è sembrato tutto così romantico e sterminato. Mi sarei trasferita a Jericoacoara, ma poi ho visto Pipa e ho detto la stessa cosa. Ho amato il deserto Lencois Maranenses e le jeep, i tramonti sulle dune, camminare sulle dune e tuffarmi nei laghi in mezzo al deserto. Mi è piaciuta la semplicità dei cibo, in un continuo mix di fagioli, riso, carne e pesce.
Mi è piaciuta Manaus e la sua piazza, il suo teatro, i suoi ristoranti. Mi è piaciuto addentrarmi nell’Amazzonia anche se per pochi giorni, mi è piaciuto il Rio Negro, navigare il fiume e fare il bagno lungo le cascate gelide. Mi è piaciuto dormire in posti semplice, spendere poco e ridere tanto.
Mi è piaciuto fare trekking sotto il sole, a Chapada Diamantina, a qualche ora da Salvador de Bahia. Mi è piaciuta la stanchezza fisica provata, i nuovi amici, le risate e anche lo sconforto di camminate troppo difficile, per poi trovare refrigerio in infiniti tuffi nel fiume, ancora una volta ghiacciato. Mi è piaciuto oziare nel paesino di Lencois, mangiare il mio ačai quotidiano (uno smoothie gelato di mirtilli brasiliani e frutta fresca e secca) farmi un massaggio e leggere a bordo piscina naturale.
Argentina
Mi è piaciuto tornare a Mendoza, scoprire nuove cantine, fare pranzi all’aperto di ore, guardando la cordigliera delle Ande e ascoltare un produttore francese che si lamenta di come vivono gli argentini il vino e i vigneti.
Mi è piaciuto andare al cinema a Buenos Aires, andare a teatro, scoprire nuovi ristoranti di vini e piattini, andare nella mia palestra preferita e nel mio studio di hot yoga e hot pilates a Palermo, il quartiere più cool e internazionale.
Mi è piaciuto scoprire che esiste un posto come la Peninsula Valdés, con i pinguini, le balene, le orche e i leoni marini. Mi è piaciuto scoprire questo luogo da favola, con il vento, l’oceano, il freddo, il pub dei marinai, le passeggiate in spiagge in solitaria e la gente che vive tutto l’anno in Patagonia.
Mi è piaciuto il paesino di montagna Villa Ventana, i tanti trekking che puoi fare in giornata, le camminate, le guide preparatissime, gli alfajores fatti in casa, i pic-nic lungo il fiume a base di avocado, formaggio e mate.
È stato un bell’anno, all’Ilaria di due anni fa, le direi che ne è valsa la pena, buttarsi e che a volte al di là delle nostre paure, ci siamo semplicemente noi stessi.
Leggi il racconto precedente…
Questa settimana ti consiglio la newsletter di
dal titolo , diari di una viaggiatrice incallita.Sei in partenza? Fatti un’assicurazione di viaggio e sanitaria! Approfitta del 10% di Heymondo, ti lascio il link qui sotto. Parti sicuro e allo stesso tempo sostieni il mio progetto di scrittura di viaggi!
Se vuoi, puoi fare un sacco di cose belle. E non solo qui, anche nella vita. Puoi:
Lasciare un like
Scrivere un commento
Abbonarti alla mia newsletter
Girare questa newsletter a un tuo amico/a
Cancellarti da questa newsletter (io triste)
Which is the best: Mexico, Brazil, or Argentina?
Mexico, Brazil, Argentina. This year I truly visited these three countries. Long, slow trips, hours of idleness, naps, walks, adventures, readings, pools, seas, mountains, chats, scooters, buses, miles covered, and food eaten. If someone had told me a couple of years ago that I would spend a couple of months in Mexico, another two in Brazil, and six months in Argentina, I wouldn’t have believed it. Especially with Brazil, I thought it would be unattainable for a woman traveling alone.
Hi, I’m Ilaria! Greetings from Udine. This is my last newsletter of the year; I’ll be back at some point in January, directly from Australia!
If you like my travel stories, you can subscribe (and you’ll get a free consultation with me) or you can buy me a drink.
Sometimes, I look back and give myself a good pat on the back: "Well done, Ilaria, you did what you wanted, and it went really well." I mean, I physically survived a long solo trip and even had fun. Sometimes, though, it feels almost normal, a natural evolution of my life, of how things were meant to go. I mean, it was supposed to happen this way.
Before, it was always "others" who went, who lived epic adventures, moved abroad, learned a new language. Then suddenly, "others" became me. And what seems like just a simple click on Skyscanner was, for me, an incredibly long internal process.
Alright, let's take stock of what I liked about these three countries.
Mexico
I loved riding a scooter in Puerto Escondido, from one beach to another, and between salsa and bachata lessons. I loved eating at the local market and getting to know not only the locals but also the expats who have made Puerto their home. Maybe that will be my next step: living somewhere where it’s always summer, life is simpler, and material things aren’t so important. When I think about it now, just like the one-way ticket, it feels like an unimaginable goal.
I loved wandering the colorful streets of Oaxaca, having fun meeting new people on rooftops at sunset, practicing yoga and being the only foreigner in class, discovering that having a good dance teacher is everything, and understanding why people say Mexican food is amazing, because in Oaxaca, even a taco on the street for 50 cents is spectacular.
I enjoyed attending pagan rituals in the churches of San Cristobal de Las Casas, exploring Chiapas, and discovering little-visited Maya ruins, all while munching on tacos, mezcal, and corn on the cob.
I loved the cenotes, deep water holes in the middle of nowhere, where you dive knowing that at the bottom, 50 meters down, lie Maya ruins—objects and people. I liked Valladolid, but I didn’t enjoy the Yucatan. I found it dangerous and overly touristy.
Brazil
I adored the Brazilians. Just thinking about them, I miss them. I loved the sun, the moon, and the sea. In Brazil, everything felt so romantic and vast. I almost moved to Jericoacoara, but then I saw Pipa and felt the same way. I loved the Lencois Maranhenses desert and the jeeps, sunsets over the dunes, walking on the dunes, and diving into lakes in the middle of the desert. I enjoyed the simplicity of the food, a constant mix of beans, rice, meat, and fish.
I loved Manaus with its square, theater, and restaurants. I enjoyed venturing into the Amazon, even if only for a few days, loved the Rio Negro, navigating the river, and swimming near the freezing waterfalls. I loved sleeping in simple places, spending little, and laughing a lot.
I enjoyed trekking in the sun at Chapada Diamantina, a few hours from Salvador de Bahia. I liked the physical exhaustion I felt, making new friends, laughing, and even the frustration of difficult hikes, only to find relief in endless swims in the river, once again cold. I loved lounging in the small town of Lencois, having my daily açaí (a frozen smoothie made with Brazilian blueberries and fresh and dried fruits), getting a massage, and reading by the natural pool.
Argentina
I loved returning to Mendoza, discovering new wineries, having long outdoor lunches while gazing at the Andes mountain range, and listening to a French producer complain about how Argentinians view wine and vineyards.
I enjoyed going to the cinema in Buenos Aires, going to the theater, discovering new wine bars and small plates, working out at my favorite gym, and doing hot yoga and hot pilates at my studio in Palermo, the coolest and most international neighborhood.
I loved discovering a place like Peninsula Valdés, with penguins, whales, orcas, and sea lions. I loved discovering this fairy-tale-like place, with wind, the ocean, cold weather, the sailors’ pub, solitary beach walks, and people who live all year round in Patagonia.
I loved the mountain village of Villa Ventana, all the hikes you can do in a day, the walks, the knowledgeable guides, homemade alfajores, and picnics by the river with avocado, cheese, and mate.
It’s been a great year. I’d tell the Ilaria from two years ago that it was worth it, to take the plunge, because sometimes, beyond our fears, we’re just ourselves.
If you want, you can do a lot of beautiful things. And not just here, but also in life.
You can:
Leave me a like
Write a comment
Unsubscribe from this newsletter (I'll be sad)
Chat GPT translated this article