Tempo di lettura: 3 minuti
Dormo in una libreria: Γ¨ il Book and Bed, uno degli ostelli piΓΉ famosi al mondo. Oggi sono tornata nel mio quartiere preferito: Daikanyama, Γ¨ molto hipster, ci vivono i giapponesi ricchi e gli expats. Quando c'incontriamo noi occidentali ci lanciamo quello sguardo d'intesa: "Anche tu Giappone, eh?" Ed Γ¨ pieno di fighi.
Ciao sono Ilaria! E questa Γ¨ la mia newsletter! Ti starai chiedendo perchΓ© ti sto mandando un racconto del Giappone, se in questo momento sono in Messico! Beh innanzitutto perchΓ© la coerenza Γ¨ sopravvalutata e poi perchΓ© sono in vacanza! Quindi ho deciso di mandarti uno dei miei primi racconti, di quando ho cominciato a viaggiare da sola. Questo perchΓ© voglio raccogliere tutti i miei racconti di viaggio, qui su Substack, divisi per paesi.
Intanto ti ricordo se ti piace il mio progetto, puoi sostenermi abbonandoti (cliccando sul tasto pledge). Incluso nellβabbonamento, ricevi una consulenza con me di unβora. Possiamo parlare di viaggi, del viaggio da soli, del nomadismo digitale o dellβAustralia. Oppure semplicemente, puoi offrirmi un aperitivo qui sotto.
Tokyo Γ¨ la cittΓ della perdizione: luci, sesso, rumori, alcol e colori, si mescolano e si nascondono negli scantinati. Dalla strada non vedi nulla, ma sai che dietro quelle porte c'Γ¨ tutta quella depravazione, che noi da bravi italiani ci vergognamo semplicemente ad immaginare. Ma loro non hanno il Papa.
Lo spettacolo va avanti fino alle 5 del mattino, ogni sera nascono nuovi amori, rapporti proibiti, sbronze di whisky e sakè, mentre topi e scarafaggi girano liberi per le strade di Shinjuko.
Vite parallele
Qui a Daikanyama c'Γ¨ silenzio, arte, le corti interne, la gente legge nei bar, c'Γ¨ musica jazz, l'espresso Γ¨ buono come a casa. Ci vivrei. D'altronde lo facciamo ogni volta. Vediamo un luogo nuovo e per un attimo ci chiediamo come sarebbe una nostra vita parallela. A me succede sempre. E a volte mi trasferisco per davvero. Me lo dice un amico che non conosco di venire qui. Sento che Γ¨ mio amico perchΓ© anche lui, come me, ha viaggiato da solo. E un po' mi capisce. "Le persone che viaggiano da sole sono speciali. Anche nella loro complessitΓ ", mi dice.
Una vita in viaggio
Sul momento mi sembrava un poβ esagerato. Poi negli anni, capirΓ² che questo viaggiare da sola, mi ha allontanato da vecchi amici e mi ha avvicinato a nuovi. Mi ha fatto sentire sola e diversa rispetto a chi magari criticava le mie partenze. βQuando ti stabilizzerai?β Mi Γ¨ stato chiesto cosΓ¬ tante volte. Ma si puΓ² dire una frase del genere? E a volte mi sembrava che avessero ragione loro. Che dovessi stabilirmi. Che poi ricordiamoci era sempre mixato con il mantra: βQuando meno te lβaspettiβ.
Questo viaggiare, mi ha fatto imparare un sacco di cose nuove, vedere un sacco di posti nuovi e conoscere un sacco di persone nuove e culture antiche. E mi ha reso sempre piΓΉ difficile incanalarmi in una vita convenzionale. Fino a quando ad un certo punto, dopo tanti anni, mi sono detta: βE che cazzoβ. Ed eccomi qui, in viaggio in Chiapas, nel Messico, mentre ti mando questa newsletter sul mio primo viaggio da sola Giappone.
Questa settimana ti consiglio la newsletter di
che si chiama e parla di libri, consigli e viaggi.Leggi il racconto precedenteβ¦
A mercoledì,
Ilaria
Se vuoi, puoi fare un sacco di cose belle. E non solo qui, anche nella vita. Puoi:
Lasciare un like
Scrivere un commento
Girare questa newsletter a un tuo amico/a
Cancellarti da questa newsletter (io triste)
Last 24 hours in Tokyo
π¦πΊ I sleep in a bookstore: it's the Book and Bed, one of the most famous hostels in the world. Today I returned to my favorite neighborhood: Daikanyama, it's very hipster, it's inhabited by wealthy Japanese and expats. When we Westerners meet, we exchange that knowing look: "You too, Japan, huh?" And it's full of cool people.
Hi, I'm Ilaria! And this is my newsletter! You might be wondering why I'm sending you a story from Japan when I'm currently in Mexico! Well, first of all, because consistency is overrated and then because I'm on vacation! So I decided to send you one of my first stories, from when I started traveling alone. This is because I want to collect all my travel stories here on Substack, divided by country.
Meanwhile, I remind you if you like my project, you can support me by subscribing (by clicking on the pledge button). Included in the subscription, you receive an hour consultation with me. We can talk about travel, solo travel, digital nomadism, or Australia. Or simply, you can buy me a drink down below.
Tokyo is the city of perdition: lights, sex, noises, alcohol, and colors blend and hide in the basements. From the street, you don't see anything, but you know that behind those doors there is all that depravity, that we Italians are simply ashamed to imagine. But they don't have the Pope.
The show goes on until 5 in the morning, every night new loves are born, forbidden relationships, whiskey and sake binges, while rats and cockroaches roam freely through the streets of Shinjuku.
Parallel lives
Here in Daikanyama there is silence, art, inner courtyards, people read in bars, there is jazz music, the espresso is as good as at home. I could live here. After all, we do it every time. We see a new place and for a moment we wonder what our parallel life would be like. It always happens to me. And sometimes I really move. A friend I don't know tells me to come here. I feel he's my friend because he, like me, has traveled alone. And he sort of understands me. "People who travel alone are special. Even in their complexity," he says.
A life on the road
At the time, it seemed a bit exaggerated. Then over the years, I realized that traveling alone has distanced me from old friends and brought me closer to new ones. It made me feel lonely and different from those who perhaps criticized my departures. 'When will you settle down?' I was asked so many times. But can such a phrase even be said? And sometimes it seemed like they were right. That I should settle down. Then let's remember it was always mixed with the mantra: 'When you least expect it.'
This traveling has taught me a lot of new things, seen a lot of new places, and met a lot of new people and ancient cultures. And it made it increasingly difficult for me to fit into a conventional life. Until at a certain point, after many years, I said to myself: 'What the hell.' And here I am, traveling alone in Chiapas, Mexico, while sending you this newsletter about Japan.
See you on Wednesday,
Ilaria
If you want, you can do a lot of beautiful things. And not just here, but also in life.
You can:
Leave me a like
Write a comment
Unsubscribe from this newsletter (I'll be sad)
Ciao Ilaria!
Grazie di aver consigliato Catrame π
Pensa che quello che menzioni Γ¨ un quartiere che non conosco a Tokyo, o magari ci sono stata e ne ho dimenticato il nome?
Io ero in genere una grande fan delle parti "shitamachi", delle metropoli asiatiche, a Tokyo, Bangkok, Kuala Lumpur. Un po' vecchie, spesso dimesse e dal ritmo piΓΉ lento del resto.
A Tokyo mi piaceva Yanaka. Ci sei andata? :)