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Sì, sbotto. L’ultima volta in Turchia per l’aria condizionata a 18 gradi ma dai!! Uno, si gelava e 2 quanto inquinamento per niente. Basta tenerla sui 25/26. Hahaha

A parte questo, mi ci ritrovo un sacco nelle tue parole e sì, a un certo punto non te ne frega più delle lenzuola rosa o del coltello affilato. Sei dove sei, e le priorità della vita cambiano in una maniera meravigliosa.

I lunghi viaggi in bus, le notti in ostello, perdersi e non avere campo per controllare Google, perdere la pazienza e sbottare, non avere gli attrezzi da cucina e doversi accontentare di tagliatelle vecchie e mezzo spicchio di aglio (storia vera) ti ribalta la vita e quello che a casa sembra importante, non lo è più.

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Apr 10Liked by Ilaria

Bellissima analisi !!!! Totalmente azzeccata!

Ovviamente mi sento totalmente presa in causa per la questione dell’ aria condizionata “ beh if you like it cold, why don’t you travel to Norvegia ffs”.

Credo comunque che tu abbia volutamente omesso qualche dettaglio hot in merito alle cose che possono accadere in ostello 😜😇

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Ilaria, bellissimo articolo. Racconta molto bene le sensazioni, i dubbi, i pensieri di questi luoghi così particolari e iconici per i viaggiatori.

A me personalmente l'ostello ha fatto capire l'importanza di rispettare gli spazi altrui. Purtroppo lo capisci tutte le volte che qualcuno non fa lo stesso, e succede spesso, per distrazione, per superficialità. Condividere tutti gli spazi ti fa scoprire molto anche delle altre culture e capire di più della tua. Di cosa le persone del mondo fanno a casa loro. E andando di stereotipi: gli statunitensi vogliono l'aria condizionata, gli italiani hanno regole ferree in cucina, i sudamericani sono più socievoli di tutti ma non usano le cuffie, etc...

Io non riesco quasi mai a prenderla con filosofia, come fai tu, quando manca il tagliere e non c'è lo scolapasta. Ti invidio! In compenso, però, ho notato una sensibilità diversa quando invece li trovo, quando una cucina è pulita, quando il letto è comodo, quando il bagno ha gli appendi asciugamani. Sono felicissimo per le piccole cose e non le dò più per scontate.

Gli ostelli sono porti di mare. Devi imparare a starci, a scegliere quelli giusti, ad ascoltare che si dice in giro e a volte rifugiarti dietro le tendine, altre volte salpare con altri viaggiatori.

Grazie mille per gli spunti e per aver citato Vita da Nomade 🫶

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Non ho mai dormito in ostello, e un po’ sento che è una mia mancanza. In rifugio però si, e da come descrivi la situazione camerate sembra uguale (solo che le zip che aprono e chiudono sono forse più sincronizzate prima dell’alba e dato che in molti posti mancano i comfort, nemmeno grandi nottate - ne piscine). Bellissimo articolo!

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Apr 10·edited Apr 10Liked by Ilaria

Una lode alla vita da ostello.. mitica! Raccontato benissimo.. mi ha fatto venire una voglia di ripartire... Non vedo l'ora di iniziare il mio prossimo viaggio :D

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