"Non andare a Tulum". "Lo Yucatan è troppo turistico". "Tulum è troppo costosa". Nonostante tutte queste raccomandazioni non richieste, mi trovo a Tulum, ridente cittadina sul mare caraibico dello Yucatan, da una settimana. E grazie a questa esperienza ho fatto una serie di riflessioni, legate ai luoghi turistici. Una tra tutte: un luogo di solito è turistico perché è bello. Cioè se è molto visitato, ci sarà un motivo!?
Ciao sono Ilaria e stai leggendo la mia mitica newsletter! Ho viaggiato per un paio di settimane da Oaxaca al Chiapas, passando per Puerto Escondido per poi visitare Chichén Itzá, una delle sette meraviglie del mondo e fermarmi a lavorare qualche giorno a Tulum.
L'11 marzo è stato il mio compleanno e per l'occasione ho chiesto a chi mi legge di farmi un regalo: contribuire al mio progetto di scrittura di viaggi, offrendomi uno spritz.
Se vuoi farmi un regalo di compleanno sei ancora in tempo. In particolare contribuirai a sostenere le spese per il mio nuovo blog, che si chiama come me e raccoglie consigli e itinerari di viaggi. Ecco alcuni esempi di spese: dominio, hosting, traduzione in inglese, amico informatico, amico esperto di SEO e altro.
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Non siamo esploratori di National Geographic
Io direi che dobbiamo tutti fare un grande bagno di umiltà e ammettere che siamo viaggiatori normali. Chi più chi meno. Certo abbiamo fatto esperienze straordinarie, avventure nel deserto, viaggi a bordo di una jeep, tuffi a 14 metri d'altezza, immersioni con gli squali, trekking estremi, dormito in alloggi davvero troppo semplici e nuotato in acque gelide. Ma non siamo esploratori di National Geographic. Non siamo Tiziano Terzani. Non siamo Jimmy Nelson, questo fotografo che vive nelle tribù indigene del mondo, per raccontare la loro quotidianità attraverso le immagini. Ho visto una sua bellissima mostra recentemente a Palazzo Reale a Milano.
Insomma stiamo sereni. I luoghi che visitiamo noi, sono turistici. Possono essere costosi. Possono esserci delle fregature dietro l'angolo. E possono essere affollati. Facciamocene una ragione. Poi non capisco perché nessuno mi abbia mai detto: "Non andare al Machu Picchu". Voglio dire, hai presente quanto è turistico il Machu Picchu? Sicuramente più di Tulum.
Viaggiare costa
Facciamocene una ragione ed è vero che puoi risparmiare dormendo in ostello, preparandoti la cena e muovendoti in autobus, ma comunque spenderai dei soldi e non saranno pochi. Personalmente spendo soldi in: yoga ed escursioni. Anche perché se stai viaggiando e non fai le escursioni, tanto vale non viaggiare. La maggior parte delle attività le organizzo da sola, non partecipo quasi mai ai tour organizzati, tranne quando è l'unica opzione.
Ad esempio, preferisco andare a fare un trekking da sola, raggiungere il punto di inizio, con i mezzi pubblici e portandomi il pranzo al sacco, oppure visitare una rovina, muovendomi in colectivo per qualche pesos e pagando una guida locale direttamente sul posto, che mi spieghi per bene di cosa si tratta. Altrimenti sono solo un mucchio di pietre. Bellissime, ma sempre pietre. In questo modo, ti sembra di vivere un’esperienza un po’ meno patinata e risparmi qualche soldo. Ma anche in questo modo, comunque spendi.
Viaggiare è caro e tanto per fare un esempio a noi più vicino, viaggiare in Italia può essere carissimo. Quindi se dormire in ostello sulla spiaggia a Tulum mi costa 30 euro (con sdraio, palma per l'ombra e co-working incluso), il taxi per un tragitto di 20 minuti costa 25 euro e una cena a base di tacos e birra a Tulum viene 20 euro, non mi va poi tanto male, rispetto ad un soggiorno a Capri.
Le comodità costano
Quindi forse potremmo essere un po' più indulgenti e accettare che lavorare da un hotel fronte spiaggia, sorseggiare una michelada, intingere svogliatamente i nostri nachos nel guacamole, davanti ad un mare caraibico, con il vento, le palme e la sabbia più bianca che esista, possa avere il suo costo. Io a Milano, il taxi (quando lo trovo) lo pago molto di più di 25 euro. E Corona e tacos (decisamente meno buoni), costano sicuramente più di 20 euro a casa mia, magari con vista sul Naviglio Grande. Bello, ma non i Caraibi.
Forse dobbiamo smetterla di cercare sempre l'affare, l'autenticità , l'esperienza local. Perché non è rimasto molto di veramente autentico. Qualcuno l'ha già visitato prima di noi. I local si sono già ingegnati per chiedere soldi. Andare a vedere il villaggio delle donne con il collo lungo nella comunità Padaung, come racconta
di è già un business, così come lo è il viaggio nella Guajira, il deserto colombiano, alla scoperta del popolo indigeno. Questo popolo è già stato contaminato dalla nostra presenza, non è più autentico come una volta e ora ci vede come dollari che camminano.Tra gli expat che vivono a Tulum, Panadera è famoso come spazio di lavoro. Vai lì ti bevi un caffè, un'acqua con maracuya e puoi stare ore e ore. Poi a fine giornata, ho ordinato una birra. Ho speso 22 euro per caffè, acqua e birra. Tanto, siamo tutti d'accordo. Ma ho trascorso tutto il pomeriggio a lavorare con wi-fi veloce, musica lounge di sottofondo suonata da un bravo dj, mare turchese davanti ai miei occhi, in un luogo pulito, con un servizio impeccabile e tanti altri nomadi da tutto il mondo che lavoravano accanto a me, ho scambiato due chiacchiere con altri viaggiatori e lavorato in maniera creativa e serena. Ecco io credo questo pomeriggio vale 22 euro.
Prima di andare a lavorare nell'hotel, ho comprato un vestito lungo, arancione, di quelli che lasciano tutta la schiena scoperta, un po' bohemien chic, proprio alla Tulum. D'altronde l'11 marzo era il mio compleanno e volevo farmi un regalo. Così ho comprato un vestito che tre anni fa non avrei mani nemmeno considerato. Forse nemmeno tre settimane fa. Più passa il tempo, più mi sento libera, anche con il mio corpo. Bene, ho speso 70 euro. Caro. In Italia ho speso anche di più per un vestito lungo.
Non lamentarti sempre
Quello che sto cercando di dire è che forse a volte dovremmo accettare la situazione o meglio il luogo per quello che è. Sei un luogo un po' più caro delle tue aspettative? Paga. Stai ottenendo un servizio al di sopra delle tue aspettative? Paga e lascia la mancia. Però senza lamentarti tutto il tempo.
In ostello con me c'è una signora più grande di me che passa tutto il tempo a lamentarsi di quanto sia caro, di quanto l'ostello sulla spiaggia sia lontano dal centro e di quanto la musica sia alta in qualsiasi beach club di Tulum.
Poi capisco che tutta questa sensazione di "caro" dipende dal fatto che in altre zone del Messico servizi simili li hai pagati la metà e quindi alcuni scontrini ti sembrano una richiesta eccessiva. Magari fino all'altro giorno hai pagato un'ottima pizza in Chiapas, fatta da un argentino 7 euro e qui la vedi a 20 euro, ci sta che ti sembra caro. Stiamo parlando di forno a legna, non pizza e fichi. Poi non sapevo che in Argentina avessero una pizza, che si chiama Napolitana. Una Margherita con aglio.
Il modo per risparmiare lo trovi sempre
Viaggiando ho imparato, che in qualsiasi luogo del mondo, puoi cavartela con poco o comunque con meno del previsto. Un buon modo per risparmiare e mangiare sano è cucinare, anche in viaggio e riducendo le volte in cui vai a cena fuori. Ormai la maggior parte degli ostelli e degli hotel hanno una cucina attrezzata. Un’ottima scelta può essere anche Airbnb.
Poi, se hai prenotato un luogo lontano dal centro o comunque dai servizi principali, puoi noleggiare un'auto, una bici o uno scooter, così non dipendi dai taxi. Che sono costosi in tutto il mondo, ma sicuramente meno che in Italia. All’estero si usa tanto Uber e in Sud e Centro America, puoi usare Uber cash, cioè pagare la tua corsa in contanti.
Com’è andata a Tulum
Io a Tulum ho passato le mie giornate con il costume, a bordo di uno scooter, scorrazzando felice, alla scoperta dei luoghi meno turistici e meno cari. Ho mangiato tacos a 2 euro nella festa del paese, ho nuotato in un cenote, pagando l'ingresso 5 euro, sdraio e ombrellone inclusi, sono stata alle classi di yoga che costano 10 euro l'una, come nelle altre città del Messico, sono salita su autobus a 1 euro e ho fatto la spesa con 5 euro. Insomma ho speso come in altri posti.
Ma il giorno che mi sono voluta concedere la giornata nell'hotel fronte mare, il piatto di tacos al ristorante, l’ostello sulla spiaggia, non mi sono lamentata del prezzo. Anche perché non devo fare sempre tutto povero, sporco, scomodo. Posso anche concedermi qualche lusso ogni tanto e fa parte dell'esperienza. Il viaggio ti insegna anche quello, ad essere flessibile, ad adattarti alla situazione. E a godertela.
Se sto tutto il tempo a pensare che la birra che sto bevendo è troppo cara, mi sto perdendo la conversazione con la mia nuova amica canadese con cui la sto bevendo. Mi sto perdendo la vita, per lamentarmi di tutto quello che non va.
Un'idea potrebbe essere quella di cambiare prospettiva, cercare soluzioni e godersi il lusso, che magari non hai trovato in Chiapas, dove era tutto un po' più spartano. Che poi la parola lusso mi sembra esagerata: sono pur sempre in un ostello e mi sto pur sempre preparando la mia insalata con l'avocado, il formaggio di Oaxaca, i pomodori e il coriandolo.
E quando vedo la signora che si lamenta, cambio strada, perché anche questo ho imparato da quando viaggio, ad evitare le persone pesanti, a frequentare solo chi mi ispira e a dire tanti no.
Questa settimana ti consiglio di leggere la newsletter di
muna scrittrice italiana residente in Giappone, paese di cui ho parlato proprio nelle ultime tre newsletter.Leggi l’ultimo racconto…
A mercoledì,
Ilaria
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🇦🇺 Don’t go to Tulum
"Don't go to Tulum." "Yucatan is too touristy." "Tulum is too expensive." Despite all these unsolicited recommendations, I find myself in Tulum, a charming town on the Caribbean coast of Yucatan, for a week now. And thanks to this experience, I have made a series of reflections related to touristy places. Among them: a place is usually touristy because it's beautiful. I mean, if it's heavily visited, there must be a reason!?
Hi, I'm Ilaria, and you're reading my legendary newsletter! I traveled for a couple of weeks from Oaxaca to Chiapas, passing through Puerto Escondido, then visiting Chichén Itzá, one of the seven wonders of the world, and stopping to work for a few days in Tulum.
March 11th was my birthday, and for the occasion, I asked my readers for a gift: to contribute to my travel writing project by offering me a spritz.
If you still want to give me a birthday gift, you're still in time. In particular, you'll be supporting the expenses for my new blog, which is named after me and collects travel tips and itineraries. Here are some examples of expenses: domain, hosting, translation into English, IT friend, SEO expert, and more.
If you want to check out my website, you can find it here: www.ilariagianfagna.it
I am still working on the English version.
We're not National Geographic explorers
I would say we all need to have a big dose of humility and admit that we are normal travelers. Some more than others. Sure, we've had extraordinary experiences, adventures in the desert, trips aboard a jeep, jumps from 14 meters high, dives with sharks, extreme trekking, slept in very simple accommodations, and swam in icy waters.
But we're not National Geographic explorers. We're not Tiziano Terzani (ndr. an Italian journalist, famous for his eye on the world). We're not Jimmy Nelson, the photographer who lives among indigenous tribes worldwide to depict their daily lives through images. I recently saw a beautiful exhibition of his work at Palazzo Reale in Milan.
So let's stay calm. The places we visit are touristy. They can be expensive. There might be scams around the corner. And they can be crowded. Let's accept it. Besides, I don't understand why no one has ever told me, "Don't go to Machu Picchu." I mean, do you realize how touristy Machu Picchu is? Definitely more than Tulum.
Traveling is expensive
Let's face it, and it's true that you can save money by staying in hostels, cooking your dinner, and using buses for transportation, but you'll still spend money, and it won't be little. Personally, I spend money on yoga and excursions. Also, because if you're traveling and not doing excursions, you might as well not travel. I organize most activities myself; I almost never join organized tours, except when it's the only option.
For example, I prefer to go trekking alone, reach the starting point by public transport, bring my packed lunch, or visit a ruin, using local buses for a few pesos and paying a local guide directly on-site to explain everything properly. Otherwise, they're just a bunch of stones. Beautiful, but still stones. This way, it feels like a slightly less scripted experience, and you save some money. But even this way, you're still spending.
Traveling is expensive, and just to give a close example, traveling in Italy can be very expensive. So if staying in a beachfront hostel in Tulum costs me 30 euros (including a sunbed, shade palm, and coworking space), a taxi for a 20-minute ride costs 25 euros, and dinner with tacos and beer in Tulum is 20 euros, then it's not so bad compared to a stay in Capri.
Comforts come with a cost
So maybe we could be a bit more lenient and accept that working from a beachfront hotel, sipping a michelada, lazily dipping our nachos into guacamole, in front of the Caribbean Sea, with the wind, palm trees, and the whitest sand imaginable, might have its cost. In Milan, I pay much more for a taxi (when I find one). And Corona and tacos (definitely not as good) surely cost more than 20 euros at my place, maybe with a view of the Naviglio Grande. Nice, but not the Caribbean.
Perhaps we need to stop always looking for bargains, authenticity, and local experiences. Because there isn't much left that's truly authentic. Someone has visited it before us. Locals have already figured out how to ask for money.
Going to see the long-necked women's village in the Padaung community, is already a business, as is the trip to Guajira, the Colombian desert, to discover the indigenous people. This population has already been affected by our presence; it's no longer as authentic as before and now sees us as walking dollars.
Among the expats living in Tulum, Panadera is famous as a workspace. You go there, have a coffee, a passion fruit water, and you can stay for hours. Then at the end of the day, I ordered a beer. I spent 22 euros on coffee, water, and beer. A lot, we all agree. But I spent the whole afternoon working with fast Wi-Fi, background lounge music played by a good DJ, turquoise sea in front of my eyes, in a clean place with impeccable service and many other nomads from around the world working alongside me. I chatted with other travelers and worked creatively and peacefully. Well, I think this afternoon is worth 22 euros.
Before going to work in the hotel, I bought a long orange dress, one of those that leave your back completely exposed, a bit bohemian chic, just like in Tulum. After all, March 11th was my birthday, and I wanted to give myself a gift. So I bought a dress that three years ago I wouldn't have even considered. Maybe not even three weeks ago. The more time passes, the freer I feel, even with my body. Well, I spent 70 euros. Expensive. In Italy, I spent even more on a long dress.
Don't complain all the time
What I'm trying to say is that maybe sometimes we should accept the situation or rather the place for what it is. Is a place a bit more expensive than your expectations? Pay. Are you getting a service above your expectations? Pay and leave a tip. But without complaining all the time.
In the hostel with me is a lady older than me who spends all her time complaining about how expensive everything is, how far the beachfront hostel is from the center, and how loud the music is in any Tulum beach club.
Then I understand that all this feeling of "expensive" depends on the fact that in other parts of Mexico, you've paid half for similar services, so some receipts seem excessive. Maybe until yesterday you paid an excellent pizza in Chiapas, made by an Argentine for 7 euros, and here you see it for 20 euros, it's understandable that it seems expensive. We're talking about a wood-fired oven, not pizza and figs. Then I didn't know that in Argentina they have a pizza called Napolitana. A Margherita with garlic.
You'll always find a way to save money
Traveling, I learned that anywhere in the world, you can get by with little or at least with less than expected. A good way to save money and eat healthily is to cook, even while traveling, and reducing the times you eat out. Nowadays, most hostels and hotels have a well-equipped kitchen. An excellent choice can also be Airbnb.
Then, if you've booked a place far from the center or from the main services, you can rent a car, a bike, or a scooter, so you don't depend on taxis. They're expensive all over the world, but certainly less so than in Italy. Abroad, Uber is widely used, and in South and Central America, you can use Uber cash, meaning you can pay for your ride in cash.
How it went in Tulum
In Tulum, I spent my days in a swimsuit, riding a scooter, happily zooming around, discovering the less touristy and less expensive places. I ate tacos for 2 euros at the village festival, swam in a cenote, paying 5 euros for admission, including sunbed and umbrella, attended yoga classes costing 10 euros each, as in other cities in Mexico, took buses for 1 euro, and did groceries with 5 euros. In short, I spent like in other places.
But the day I wanted to treat myself to a day in the beachfront hotel, a plate of tacos at the restaurant, the beachfront hostel, I didn't complain about the price. Also because I don't always have to do everything cheap, dirty, uncomfortable. I can also indulge in some luxury occasionally, and it's part of the experience. Travel also teaches you that, to be flexible, to adapt to the situation. And to enjoy it.
If I keep thinking that the beer I'm drinking is too expensive, I'm missing out on the conversation with my new Canadian friend with whom I'm drinking it. I'm missing out on life by complaining about everything that's not right.
One idea might be to change perspective, look for solutions, and enjoy the luxury that maybe you didn't find in Chiapas, where everything was a bit more Spartan. Then the word luxury seems exaggerated: I'm still in a hostel and still preparing my salad with avocado, Oaxaca cheese, tomatoes, and cilantro.
And when I see the lady complaining, I change direction, because I've also learned from traveling to avoid heavy people, to only hang out with those who inspire me, and to say a lot of no.
If you want, you can do a lot of beautiful things. And not just here, but also in life.
You can:
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Come sempre un racconto, testimonianza e newsletter che vale la pena leggere e rileggere. Soprattutto a 7gg dalla mia partenza per Tulum, grazie Ila per questi spunti. Se sarai ancora a Tulum, una spritz te lo offro volentieri.
Io tifo vestito arancione tutta la vita!