🇦🇺 Vuoi vivere all'estero? Ecco il posto migliore
Do you want to live abroad? Here's the best place
A volte mi chiedo come ci sono finita in Australia. Ci ho vissuto per cinque anni e tutt’ora ci vivo, con meno costanza. Cioè io mi sarei vista più a vivere in India cinque anni, oppure in Argentina oppure magari che ne so in Messico. Invece in Australia, che solo a nominarlo mi evoca una sensazione di impersonalità. Eppure l’Australia rappresenta una parte fondamentale della mia vita e pure di quei 300 mila italiani che ogni anno, vanno in Australia per turismo, studio, lavoro.
Questa non è una newsletter sull’Australia, ma sul perché ognuno di noi dovrebbe vivere almeno una volta un’esperienza di vita all’estero. E secondo me l’Australia è il luogo perfetto.
Ciao sono Ilaria, e questa è la mia newsletter! Mentre la leggerai, io sarò in aeroporto per una gita fuori porta a Berlino, vado a crearmi una storia da raccontare!
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Perché l’Australia è perfetta
Perché è un luogo sicuro. Io mi ricordo che quando ho lasciato il telefono al bar, il giorno dopo l’ho ritrovato. Quando mi sono caduti dei soldi per terra, me li hanno raccolti in cinque. Quando sono andata via senza prendere il resto, mi hanno inseguito. Quando una sera stavo tornando a casa a piedi alle 3 di notte, mi hanno fermato: “Tutto ok? Vuoi che ti chiamo un taxi?” Ero a due minuti da casa.
Poi vabbè è abbastanza evidente che io sono goffa, perdo tutto, anche gli aerei e mi dimentico le cose. Mi piace credere che tutta questa confusione accada perché sono un pesci, quindi sono distratta e non penso alle cose terrene, ma a delle paranoie assurde o a dei sogni e progetti pazzeschi. Poi alcuni li realizzerò pure. Spesso quando mi perdo a pensare, analizzo gli altri e cerco di capire perché si comportino così. Allora ci vedo un malessere generalizzato. Chi è polemico, chi è stanco della propria vita, chi è scontroso, chi sparisce, chi ha troppi amici, chi non ne ha, chi non vuole una relazione, chi non sa reagire. E chi come ha paura, di essere se stessa. Ma non è Rino Gaetano, qui stiamo parlando dell’Australia.
L’Australia è diversa
E quindi in Australia sono tutti un po’ felici, tutti molto gentili e molto ottimisti. Io ero sotto shock i primi giorni. Cioè vai in giro in bicicletta e la gente ti sorpassa dicendoti “Good morning”. Entri un bar e il barista ti chiede “How are you?”
Ora, non sta aspettando veramente una risposta, è cortesia. Io infatti all’inizio tiravo dei pipponi pazzeschi: “Sto bene, mi sono appena trasferita, sai qui è diverso, mi piace, poi ho aperto un’agenzia di visti”. Non so se era quello che si aspettassero, però così sono diventata amica di tanti baristi, quello succede un po’ ovunque, poi anche il commesso, il macellaio, il pescivendolo, il panettiere e tutto il resto. E quindi sconti, risate, favori. Comunque è fondamentale crearsi un network all’estero, no?
Ecco il fatto che tutti siano così gentili, disponibili e ottimisti anche se magari sono pieni di problemi, ti spinge ad avere un atteggiamento diverso. L’Australia ti insegna proprio questo. A relazionarti con persone di tutto il mondo e ti insegna ad avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita.
Cioè, ci pensi? Noi veniamo da un paese bellissimo, dove siamo tutti sempre un po’ arrabbiati, sempre un po’ pesanti, tutto è sempre un preso troppo sul serio, c’è sempre la polemica, l’offesa, la diffidenza. Andiamo lì e loro ti salutano per strada, sono allegri, fiduciosi, ottimisti, anzi quasi non vogliono nemmeno sentire i nostri pipponi.
Poi certo, è principalmente una questione economica: in Australia si guadagna bene e per questo la gente è più spensierata. Ma forse gli australiani hanno anche un atteggiamento più asiatico nei confronti della vita. Sdrammatizzano molto e questo lasciare andare continuo, di fatto è un grande insegnamento. Mentre noi spesso ci attacchiamo ad ogni frase pronunciata.
E poi noi italiani, siamo pesantissimi. Anche se io adoro la nostra pesantezza. Vuoi mettere fare le 3 di notte con un amico parlando di problemi? È meraviglioso.
In Australia da soli?
Insomma abbiamo capito che l’Australia è il luogo perfetto per vivere un’esperienza all’estero. È sicuro, la gente è carina, gentile e viene da tutto il mondo, se hai un problema o vuoi chiacchierare basta che tu alzi lo sguardo in un pub. Mi raccomando, leggerezza.
La preoccupazione più grande di tutti noi è proprio: “In Australia da solo/a?” Sì in Australia da soli, è proprio il posto giusto per iniziare un’avventura, che poi spesso dopo un anno di Australia, si trasforma in un lungo viaggio zaino in spalla nel Sud-Est Asiatico. E se il primo mese non sarà facile, andrà meglio il secondo. Che poi non è il posto. È come stai tu e le persone che incontri.
Tutti dovrebbero vivere un anno all’estero
E tutti dovrebbero fare un viaggio da soli. Almeno una volta nella vita. Poi a me è scappata la mano e l’ho fatto più di una volta.
Dovrebbe essere quasi obbligatorio catapultarsi in un’altra vita, cercare lavoro, casa, parlare un’altra lingua, nuovi amici, nuove relazioni, nuovo cibo, nuovo modo di fare, nuovo tutto. Tu sei bello tranquillo nel tuo mondo che funziona tutto uguale, fai sempre la stessa strada, bevi sempre il caffè macchiato nello stesso posto, poi un bel giorno, prendi un aereo e te ne vai in Australia a vivere un’altra vita.
Da quel momento, basta, non sei più la stessa persona. O meglio, sei te stesso, perché svuotato da tutti gli schemi pre-confezionati, la mamma, il papà, la tua città, il tuo bar, la tua palestra, il tuo lettino, ti accorgi che tu non sei quelle cose e quelle persone di cui ti sei circondato finora. Sei semplicemente tu con il tuo zainetto e il tuo passaporto in mano.
Cioè all’inizio è un viaggio esteriore fatto di logistica e burocrazia, poi d’improvviso così da un giorno all’altro, diventa il tuo viaggio, quello interiore. Banale, ma vero. Tipo severo, ma giusto.
La stessa cosa, vale per il viaggio da soli. Io mi sono resa conto di vivere un’esperienza, se vogliamo più completa, quando sono da sola. Ad esempio quando vado al ristorante da sola, sono più consapevole del sapore che hanno i piatti che sto mangiando. È come se da sola fossi più presente, più lucida, più riflessiva anche perché ovviamente devo pensare, organizzare e anche metabolizzare un sacco di input da sola. Credo che per proprio questo motivo ricerchiamo la condivisione.
Il movimento ti cambia
Che poi alla fine non è l’Australia in sé che ti cambia. Ma fare un’esperienza di vita all’estero in un paese estremamente multi-etnico, dove ci sono centinaia di migliaia di persone che stanno facendo la tua stessa esperienza, dove non c’è giudizio e c’è un atteggiamento positivo, ti fa riconsiderare un sacco di cose.
E allora diventi più flessibile, diventa più facile lasciare un lavoro, un paese, un ragazzo. Perché l’hai già fatto, hai capito che non è la fine del mondo e che là fuori ci sono tante opportunità. Insomma c’è un mondo. È come se spostandoti, diventassi parte di un progetto più grande e più importante. E come se il movimento portasse con sé sensazioni nuove e la scoperta di una nuova vita possibile. Vabbè oggi butta un po’ spirituale. E tu cosa ne pensi?
Leggi il racconto precedente…
A mercoledì,
Ilaria
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Sometimes I wonder how I ended up in Australia. I lived there for five years, and I still live there, though less consistently. I mean, I would have seen myself living in India for five years, or in Argentina, or maybe even in Mexico. Instead, I'm in Australia, which just mentioning it evokes a feeling of impersonality. Yet, Australia represents a fundamental part of my life and also of those 300 thousand Italians who go to Australia every year for tourism, study, and work.
This isn't a newsletter about Australia, but about why each of us should live abroad at least once. And in my opinion, Australia is the perfect place.
Hi, I'm Ilaria, and this is my newsletter! While you're reading this, I'll be at the airport for a day trip to Berlin, going to create a story to tell!
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Otherwise, if you enjoy my travel stories, you can always buy me a classic drink, and if you want to take a look at my blog, you can find it here: www.ilariagianfagna.it
Why Australia is Perfect
Because it's a safe place. I remember when I left my phone at the bar, the next day I found it there. When I dropped money on the ground, someone picked it up for me. When I left without taking my change, they chased after me. When one night I was walking home at 3 am, they stopped me: "Everything okay? Do you want me to call you a taxi?" I was two minutes away from home.
Besides, it's quite clear that I'm clumsy; I lose everything, even planes, and I forget things. I like to believe that all this confusion happens because I'm a Pisces, so I'm distracted and don't think about earthly things, but about absurd paranoias or crazy dreams and projects. Then I'll probably realize some of them too. Often, when I get lost in thought, I analyze others and try to understand why they behave the way they do. Then I see a generalized discomfort. Who's argumentative, who's tired of their life, who's grumpy, who disappears, who has too many friends, who doesn't have any, who doesn't want a relationship, who doesn't know how to react. And who, like me, is afraid of being themselves. But we're not talking about Rino Gaetano here, we're talking about Australia.
Australia is Different
So, in Australia, everyone's a bit happy, everyone's very kind and very optimistic. I was in shock the first few days. I mean, you ride around on a bike, and people pass you saying "Good morning." You enter a bar, and the bartender asks you "How are you?"
Now, he's not really expecting an answer; it's just politeness. In fact, at the beginning, I used to give long speeches: "I'm fine, I just moved here, you know it's different here, I like it, then I opened a visa agency." I don't know if that's what they expected, but that's how I became friends with many bartenders, that happens pretty much everywhere, then also the sales assistant, the butcher, the fishmonger, the baker, and everyone else. So, discounts, laughs, favors. Anyway, it's essential to build a network abroad, right?
The fact that everyone is so kind, helpful, and optimistic even though they might have many problems, encourages you to have a different attitude. Australia teaches you just that. To relate to people from all over the world and teaches you to have a positive attitude towards life.
I mean, think about it. We come from a beautiful country, where we're all a bit angry, a bit heavy, everything is taken too seriously, there's always controversy, offense, distrust. We go there, and they greet you on the street, they're cheerful, confident, optimistic, they don't even want to hear our long speeches.
Then, of course, it's mainly an economic issue: in Australia, you earn well, and that's why people are more carefree. But maybe Australians also have a more Asian attitude towards life. They downplay a lot, and this continuous letting go is, in fact, a great lesson. While we often cling to every sentence uttered.
And then we Italians, we're very heavy. Even though I love our heaviness. Want to stay up until 3 in the morning with a friend talking about problems? It's wonderful.
Alone in Australia?
So, we understand that Australia is the perfect place to live an experience abroad. It's safe, people are nice, kind, and come from all over the world, if you have a problem or want to chat, just look up in a pub. Mind you, lightness.
The biggest concern for all of us is precisely: "In Australia alone?" Yes, alone in Australia, it's just the right place to start an adventure, which then often after a year in Australia, turns into a long backpacking trip in Southeast Asia. And if the first month won't be easy, the second will be better. Which isn't about the place. It's about you and the people you meet.
Everyone Should Live Abroad for a Year
And everyone should take a solo trip. At least once in their life. Then, my hand slipped, and I did it more than once.
It should be almost mandatory to catapult yourself into another life, find a job, a home, speak another language, make new friends, new relationships, new food, a new way of doing things, new everything. You're nice and calm in your world where everything works the same, you always take the same road, drink your macchiato coffee in the same place, then one fine day, you take a plane and go to Australia to live another life.
From that moment on, that's it, you're not the same person anymore. Or rather, you are yourself because you're emptied of all pre-packaged schemes, mom, dad, your city, your bar, your gym, your little bed, you realize that you are not those things and those people you've surrounded yourself with so far. You're just you with your backpack and your passport in your hand.
That's it at first, it's an external journey made of logistics and bureaucracy, then suddenly from one day to the next, it becomes your journey, the internal one. Banal, but true. Like severe, but fair.
The same goes for solo travel. I realized I was having a more complete experience if you will when I'm alone. For example, when I go to a restaurant alone, I'm more aware of the taste of the dishes I'm eating. It's as if I'm more present, more lucid, more reflective alone because obviously I have to think, organize, and also digest a lot of input alone. I think it's precisely for this reason that we seek sharing.
Movement Changes You
Then, in the end, it's not Australia itself that changes you. But having a life experience abroad in an extremely multi-ethnic country, where there are hundreds of thousands of people who are having the same experience as you, where there's no judgment and there's a positive attitude, makes you reconsider a lot of things.
So you become more flexible, it becomes easier to leave a job, a country, a boyfriend. Because you've already done it, you've understood that it's not the end of the world, and that there are many opportunities out there. In short, there's a world out there. It's as if by moving, you become part of a larger and more important project. And as if movement brings with it new sensations and the discovery of a new possible life. Well, today it's a bit spiritual. What do you think?
See you next Wednesday,
Ilaria
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If you want, you can do a lot of beautiful things. And not just here, but also in life.
You can:
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Chat GPT translated this article
" Insomma c’è un mondo. È come se spostandoti, diventassi parte di un progetto più grande e più importante. E come se il movimento portasse con sé sensazioni nuove e la scoperta di una nuova vita possibile. " <3
Ho sempre pensato che il mondo sia lì semplicemente per farsi scoprire e che sia un anno all'estero o una vita, che sia un viaggio o molti, è nostro dovere in quanto essere umani conoscere tutto ciò che ci è stato donato ed è lì fuori ad aspettarci e ad insegnarci tante cose su di noi, ma soprattutto sugli altri.
Mi ricordo perfettamente quando sei arrivata a Melbourne a Novembre e mi hai scritto ‘ sono qui da una settimana e mi tornata sia la voglia di fare cose che la voglia di investire in progetti di lavoro etc etc! Voglio aprire un caffe? Perché no! Voglio imparare l arabo ed insegnarlo online? Splendida idea! Voglio iscrivermi all Università di agraria e coltivare piante in maniera organica? Ma che splendida idea! Questo mindset ci serve!!